Cerca nel blog o nel web

mercoledì 7 agosto 2013

Quando si muore una luce s’irradia al momento dell’ultimo respiro



Dall’Institute of Health Ageing dell’Università di Londra arriva una notizia che ha dell’incredibile:  il momento della morte umana viene segnato da una “fluorescenza”. Lo studio, condotto dal professor David Gems, ha avuto come soggetto i vermi ma, afferma egli stesso, i meccanismi coinvolti sono simili a quelli dei mammiferi: il verme potrebbe  fornire un modello utile per comprendere la morte cellulare nelle persone. Il professore ha analizzato al microscopio come questa fluorescenza parta dall’intestino e si propaghi per tutto il corpo, fino alla morte: causa dell’onda la segnalazione del calcio nell’organismo.
Si era attribuita questa fluorescenza ad una sostanza chiamata lipofuscina, che emette una luce bluastra e si accumula negli organismi con l’avanzare dell’età, ma lo studio ha fatto emergere un’altra molecola, l’acido antranilico, che risulta essere implicato in questa fluorescenza.
In conclusione, il professor Gems afferma: “I risultati mettono in dubbio che l’invecchiamento è una semplice conseguenza di un accumulo del danno molecolare. Adesso bisogna concentrarsi sugli eventi biologici che si verificano durante l’invecchiamento e la morte per comprendere correttamente come potremo essere in grado di interromperli”

giovedì 25 luglio 2013

Buddhist Monk Who Died in 1927 is ALIVE


Moscow, Russia — “Exhumation of the body of Hambo Lama Itigelov took place September 10 th, 2002 on the territory of cemetery near the city of Ulan Ude (Russian Federation). He died and was buried in 1927 and the exhumation was performed in presence of relatives, officials, and specialists”.
This was the information that appeared in Russian mass media regarding Buryat Lama who was exhumed from the grave in the beginning of the 21 st century. The grave contained a wooden box and there was a sitting Buddhist lama in ‘lotus’ pose. His body was preserved as if it was mummified, however it was not. Soft muscles and skin, folding joints. The body was covered with silk clothes and fabric.


Hambo Lama Itigelov is a real person quite well known in Russian history. He studied in Anninsky Datsan (Buddhist university in Buryatia, nowadays there are ruins only) and obtained degrees in medicine and philosophy (on the nature of emptiness), he created an encyclopedia of pharmacology.
In 1911 Itigelov became a Hambo Lama (the head of Buddhist church in Russia). During the period from 1913 till 1917 he participated in social actions of the Tsar, being invited to 300-year anniversary of Romanov’s house, opened the first Buddhist temple in St. Petersburg, and Nikolai II gave him St. Stanislav award on 19 th of March, 1917.
During the First World War Itigelov created and inspired the organization called “Buryat brothers”. He was helping the army with money, meals, clothes, medicaments, he also built a set of hospitals with lama doctors helping wounded soldiers. For that he got St. Anna award and others.
In 1926 Itigelov advised the Buddhist monks to leave Russia, since ‘the red teaching was coming’ (Itigelov himself never left Russia). In 1927, being 75, he told lamas to begin meditation, since he said he was preparing to die. Lamas did not want to perform this meditation because Itigelov was still alive. Thus, Itigelov began to meditate by himself, lamas joined him and soon he died.
Ititgelov left a testament where he asked to bury him as he was, sitting in lotus pose in the cedar box on traditional cemetery. It was done. There was also a statement, where he asked other monks to exhume him after several years. (This is the exciting point – this means he knew that his body would be preserved).
This was done in 1955 and in 1973 by Buddhist monks but they were scared to tell everybody about this, since communist regime did not leave any space for religion in society. Only in 2002 the body was finally exhumed and transferred to Ivolginsky Datsan (a residence of today’s Hambo Lama) where it was closely examined by monks and, which is now more important, by scientists and pathologists.
The official statement was issued about the body – very well preserved, without any signs of decay, whole muscles and inner tissue, soft joints and skin. The interesting thing is that the body was never embalmed or mummified.
Two years passed. Itigelov’s body is now kept open air, in contact with other people, without any temperature or humidity regimes. How Itigelov keeps this condition, nobody knows.
While similar stories exist throughout the world, this is the ONLY WELL-DOCUMENTED and CONFIRMED CASE OF IMPERISHABLE BODY throughout the whole world. Embalming and mummifying is well known among different nations and peoples – Chili (Chinchora), Egypt mummies, Christian Saints, communist leaders and others. Some bodies were found in permafrost, however when they contacted with oxygen atmosphere they perished within several hours.
However, there are descriptions of such things in Buddhist texts, but there are no confirmed examples. Well, now there is.
For two years after the exhumation of Itigilov’s body it does not perish nor decay, no fungus, no negative things happen to it. Itigelov said before he died that he left a message to all peoples on Earth. This message contains no words. Now it is our turn to understand it.

martedì 9 luglio 2013

Verso un Futuro Post-Umano?

 Le formidabili scoperte compiute dalla ricerca sul cervello e la mente stanno sconvolgendo a tal punto la nostra visione del mondo da rivoluzionare le nostre concezioni millenarie e le tradizionali e consolidate questioni metafisiche, a cominciare dalla riconsiderazione di chi siamo, da dove proveniamo e soprattutto dove stiamo andando. Intravediamo possibilità inattese : le neuroscienze si avviano a plasmare il futuro del cervello, il futuro delle persone e il futuro della società in cui viviamo.

 
  Attualmente, le neuroscienze promettono di “rivelare” le nostre più intime predisposizioni e  prevedere in tal modo il nostro futuro. Tra gli obiettivi primari, quello di “manipolare” la mente umana. Evento che prospetta innovazioni sbalorditive e solleva forti e complessi dilemmi etici, medici, sociali e giuridici. Stiamo muovendo inesorabilmente verso un “mondo nuovo”, il paradiso psicotropico immaginato da A. Huxley. Con prospettive e pericoli finora impensabili. Le fantastiche esplorazioni del brain imaging, cioè della visualizzazione del cervello in tempo reale, l’impiego di cellule staminali umane per la “clonazione terapeutica”, l’individuazione di geni per particolari caratteri, le sostanze chimiche “non letali” per il controllo delle folle, la stimolazione magnetica transcraniale presentano rivolgimenti inimmaginabili.
 Alcune potenti tecniche per la modulazione del cervello e della mente sono già consolidate, come concorda il neuroscienziato Steven Rose. In realtà, i tentativi di accrescere le prestazioni umane hanno origini antiche. Pozioni magiche per produrre immortalità, forza e sapienza figurano nei miti di molte culture. Per giungere agli odierni personaggi dei cartoni animati di Asterix e Obelix, e agli scaffali degli “health food storse” negli Stati Uniti, che traboccano di pillole- le “droghe intelligenti”-, le quali promettono di migliorare l’intelligenza, la memoria e l’apprendimento anche in tarda età, nonché di prevenire il declino e il deterioramento della vecchiezza. Si è così registrata una vera e propria epidemia di assunzione di farmaci, fatto che ha comportato chiari fenomeni di abuso, con la prescrizione di psicofarmaci persino a bambini di appena due anni. 
Stiamo costruendo una “società psicocivilizzata” capace di produrre nuovi e sempre più sofisticati stimolanti dell’umore e pillole della “felicità”, con la prospettiva per l’individuo di trascorrere la sua vita “vagando” in uno stato mentale di “appagamento” indotto- precisa Rose- dalle “droghe terapeutiche”. Lo sviluppo delle nuove tecnologie è vasto e stupefacente, e sembra far parte del regno della fantascienza: Alla ricerca di una pillola intelligente; stimolanti cerebrali; domare lo stress; macchine per leggere la mente; i geni della mente; la ricerca della felicità; figli migliori; corpi senza età; anime felici.
Alcuni neuroscienziati sostengono che è possibile “identificare” veloci micromovimenti dei muscoli facciali e “distinguere” tra emozioni “autentiche” e “simulate”. Le teorie sulla capacità dell’uomo di mantenere privati e inaccessibili i propri pensieri e le proprie emozioni sembrano così definitivamente tramontate. Con i metodi di neuroimaging sarebbe in tal modo possibile “leggere” le emozioni presenti, ma anche prevedere il successivo comportamento. Siamo in grado di trovare la zona del cervello che si illumina quando una persona pensa a Dio, medita sul sublime o si dichiara innamorato. Essi poi sarebbero in condizione di “rivelare” il pregiudizio razziale o se una persona sta intenzionalmente mentendo, o di “distinguere” i ricordi “falsi” da quelli “veri”. Imprese automobilistiche come la Ford e la Chrysler e aziende commerciali soprattutto negli Stati Uniti hanno iniziato a utilizzare le nuove tecniche di brain imaging per vagliare l’impatto dei loro prodotti e attirare meglio i consumatori. Ricercatori di questa nuova strategia chiamataneuromarketing o neuroeconomia stanno indagando i processi dei neuroni coinvolti nella scelta tra Coca-Cola e Pepsi-Cola.
Anche le autorità militari negli USA si sono interessate alla possibilità di mettere a punto tecnologie per leggere la mente e controllare il pensiero. Attualmente almeno negli Stati Uniti sono ammessi in tribunale alcuni metodi di brain imaging , con lo scopo di determinare la verità circa un crimine o un’azione di violenza mediante l’individuazione delle informazioni immagazzinate nel cervello. Il riconoscimento del crimine sembrerebbe costruito nelle onde cerebrali. Naturalmente, una reazione negativa- la mancata risposta all’ immagine potrebbe essere interpretata come una prova d’ innocenza.
L’evidenza basata sulla tecnica di neuroimaging giocò una parte notevole nel processo che portò al rovesciamento di una condanna per omicidio in un tribunale dell’Iowa nel 2001. Questo metodo denominato “ il test dell’impronta cerebrale” si propone di fornire le prove in base a cui giudicare un’azione colpevole o innocente. E’ stata inoltre ventilata la possibilità anche di “prevedere” il comportamento futuro e di “identificare” gli assassini violenti- psicopatici- prima che essi abbiano ucciso qualcuno, rivelando anomalie nei loro cervelli.
Le grandi speranze su cui oggi investono i neuroscienziati è che i metodi di visualizzazione del cervello possano rivelare trasgressioni passate o perfino prevedere future inclinazioni in un bambino o in un adulto. Oggi è certamente già possibile identificare geni che predispongono a malattie neurologiche e psichiatriche, nonché offrire test di diagnosi prenatale. Nel sofisticato mondo neuroscientifico odierno esiste un insieme altamente variegato di sostanza psicochimiche potenziali, progettate su misura in base al gusto e al corredo genetico di ciascun individuo. Si tratta di un universale dispensatore bello e fatto di “felicità” qui e ora. Nancy Andrease, una delle più autorevoli neuroscienziate americane, indica la scoperta di “una penicillina per l’insanità mentale” come l’obiettivo della medicina del XXI secolo. Altri autori prospettano l’avvento di un salvatore, un salvatore che porta il nome di farmacogenetica (Barondes), la creazione di un farmaco adatto alla situazione dell’individuo, dopo che gli è stato identificato lo specifico insieme di geni che lo predispone a quella determinata condizione patologica.
Qualsiasi sviluppo futuro nel controllare e manipolare il cervello e la mente, ovvero i pensieri, le emozioni e il comportamento proverrà in gran parte dalle formidabili tecniche di brain imaging edalle sostanze chimiche. E’ questa realtà a condurre alle speculazioni che parlano di una “riprogettazione” degli esseri umani (Stock), alla creazione di una nuova specie “geneticamente ricca” (Silver), o sull’arrivo imminente di un “futuro post-umano” (Fukuyama). In risposta a queste inquietanti , drammatiche prospettive è nata una nuova disciplina chiamata “neuroetica”.

lunedì 8 luglio 2013

Area 51, cade la censura e arriva la notizia bomba del secolo



Tutto quello che ci hanno sempre nascosto sarà svelato prossimamente dalla troupe televisiva di Peter Yost che ha avuto accesso alla base segreta americana e promette si svelarci cose incredibili. Ufo? Alieni? Entro la primavera la risposta.
Volete una notizia bomba da far accapponare la pelle? Bene, sedetevi e tenetevi forte: per la prima volta nella storia, un’equipe televisiva è riuscita ad avere tutte le autorizzazioni necessarie per accedere all’interno di tutti gli uffici, laboratori e dipartimenti ubicati all’interno della base aerea Nellis (Nellis Air Force Base) meglio nota come Area 51. Si tratta di una vasta zona militare super-segreta controllata dalle forze armate statunitensi, che si estende per circa 26 mila kmall’interno del territorio desertico di Groom Lake, detto anche Dreamland (la terra del sogno), nel sud dello Stato del Nevada. La base ha livelli di sicurezza da film di fantascienza, con sensori di movimento, telecamere, controlli satellitari, uomini armati, missili superficie-aria, disseminati un po ovunque lungo il suo perimetro, per impedire l’accesso del personale estraneo e il sorvolo dello spazio aereo da parte di aeromobili non autorizzati. Proprio per questi standard così rigidi, la base aerea Nellis non compare sulle cartine geografiche. Ma cosa accade all’interno dell’area 51 da richiedere una così grande discrezione, inducendo, in passato, il governo americano a sconfessarne addirittura l’esistenza?
Ufficiosamente, il sito è adibito alla progettazione, sviluppo e sperimentazione di nuove apparecchiature, per lo più velivoli tecnologicamente avanzati, come aerei spia e moduli lunari. Qui è stato concepito, ad esempio, il famigerato bombardiere supersonico Stealth-B2, l’aeroplano realizzato con materiali compositi a base polimerica unitamente a rivestimenti superficiali radar-assorbenti, che lo rendono impercettibile o difficilmente individuabile da molti strumenti di localizzazione, inclusa la vista.
La notizia ancora più riservata, da sempre sulla bocca dei curiosi, è che la base venga impiegata per concepire velivoli non convenzionali, funzionanti con generatori ad antimateria asportati da alcune navicelle extraterrestri catturate in seguito a crash, che permetterebbero di attraversare le barriere spazio-temporali a velocità uguali o superiori a quelle della luce! Robert Scott Lazar, un fisico americano che ebbe modo di lavorare all’interno del sito, affermò di aver visto all’interno dei dischi volanti con caratteristiche sorprendenti: cabine di pilotaggio molto piccole che avrebbero potuto ospitare a malapena un bambino e in nessun caso un uomo adulto, velivoli costruiti con materiali sconosciuti sulla Terra e privi di punti di saldatura, come se l’intero chassis fosse stato fuso all’interno di uno stampo. A ciò si aggiungono le testimonianze di alcuni ex dipendenti, che affermerebbero di aver lavorato a contatto con esseri alieni per lo sviluppo di queste nuove tecnologie e i numerosi avvistamenti giornalieri che i turisti e le equipe televisive di tutto il mondo, hanno immortalato in questi anni con le loro videoriprese e foto.
La troupe televisiva che ha avuto accesso all’area 51, filmando i meandri più nascosti della base come mai nessuno aveva fatto prima, è quella del produttore Peter Yost, collaboratore da sempre delle più grandi redazioni televisive del mondo, tra cui NBC News, Discovery-Times e molti altre. L’uomo ha realizzato per la National Geographic Television un documentario – “Area 51 declassified”- destinato a diventare il numero uno nel panorama mondiale degli speciali d’inchiesta, nel quale vengono mostrati documenti declassificati, filmati, fotografie, interviste a ex dipendenti e tante altre cose sottratte per una vita ai nostri occhi e che lo stesso Yost assicura di rilevanza notevole. Infatti, durante la conferenza stampa, tenutasi nel corso della TCA (Television Critics Association) a Los Angeles, l’uomo ha dichiarato: «il programma televisivo pubblicherà foto e filmati esclusivi all’interno della struttura militare, con interviste a ex dipendenti della stessa Area. Alcune delle cose che ci sono state nascoste sono abbastanza notevoli» – ed ha po aggiunto – «Ormai è fatta! Siamo in possesso di migliaia di documenti e filmati unici. E’ tutto vero, è tangibile e verificabile. Ed abbiamo alcune sorprese! E’ davvero eccezionale essere riusciti ad ottenere dalla base militare ultra-segreta l’accesso a dei documenti militari declassificati».
Non resta allora che aspettare per vedere questo capolavoro sui nostri teleschermi e finalmente conoscere la verità su UFO e alieni.
di Roberto Mattei

sabato 23 febbraio 2013

Tatuaggi temporanei elettronici per la telepatia e telecinesi


Tatuaggi temporanei elettronici potrebbero presto aiutare le persone a far volare droni con il solo pensiero e parlare telepaticamente senza parlare o mandare sms con gli smartphone.

Tatuaggi temporanei elettronici per la telepatia e telecinesiL’Ingegnere elettronico Todd Coleman che lavora presso l’Università della California a San Diego sta approntando i mezzi non invasivi per il controllo delle macchine tramite la mente e questo tipo di tecnica potrà essere utilizzata da tutti.
L’input di comando alla macchina potrà essere dato attraverso l’impulso elettrico del cervello e tutto ciò non è più roba da fantascienza. Negli ultimi anni, gli impianti cerebrali hanno permesso alle persone di controllare sistemi robotici utilizzando solo le loro menti, sollevando la prospettiva che un giorno i pazienti potevano superare la loro disabilità attraverso arti bionici o esoscheletri meccanici.
Ma gli impianti cerebrali sono tecnologie invasive, probabilmente di utilizzare solo per persone che hanno bisogno di intervento medico. Invece, Coleman e il suo team stanno sviluppando dei tatuaggi flessibile che si possono applicare sulla fronte, proprio come tatuaggi temporanei, in grado di leggere l’attività cerebrale.
“Vogliamo qualcosa che possiamo utilizzare nel negozio di caffè per divertirci”, dice Coleman.
I dispositivi sono inferiori a 100 micron di spessore, il diametro medio di un capello umano. Si tratta di circuiti integrati in uno strato gommoso di poliestere, che consentono di essere allungati, di piegarsi con facilità anche in presenza delle rughe. Sono appena visibili, quando sono immessi sulla pelle questi sono facili da nascondere agli altri.
I dispositivi sono in grado di rilevare i segnali elettrici connessi con le onde cerebrali, e di integrare le celle solari per l’alimentazione, poi ci sono le antenne che permettono di comunicare in modalità wireless o ricevere energia. Altri elementi di questo tipo,  possono essere aggiunti anche come sensori termici per monitorare la temperatura della pelle e fungere da rivelatori di luce per analizzare i livelli di ossigeno nel sangue.
Utilizzando i tatuaggi elettronici, Coleman e i suoi colleghi hanno trovato il modo di rilevare i segnali del cervello che riflettono stati mentali, quali il riconoscimento delle immagini familiari. Una applicazione che stiamo facendo adesso è il monitoraggio dei bambini prematuri, per rilevare l’insorgenza di crisi convulsive che possono portare a problemi di sviluppo del cervello o epilessia. I dispositivi sono stanno per essere introdotti nell’ambito della sanità digitale, per i dispositivi medici e prodotti industriali e della difesa. Questi saranno presto commercializzabili.
Questi dispositivi possono anche essere messi su altre parti del corpo, come la gola. Quando la gente pensa di parlare, i loro muscoli della gola possono muoversi, anche se non parlano, un fenomeno noto come subvocalizatione. Tatuaggi elettronici immessi sul collo potrebbe pertanto comportarsi come microfoni subvocali attraverso cui le persone possono comunicare in silenzio e senza fili.
“Abbiamo dimostrato che i nostri sensori sono in grado di ricevere i segnali elettrici dei movimenti muscolari alla gola in modo che le persone possono comunicare solo con il pensiero,” – dichiara Coleman. Tatuaggi elettronici posti sopra la gola potrebbe anche raccogliere i segnali che avrebbero aiuta gli smartphone con il riconoscimento vocale.


martedì 5 febbraio 2013

Luci di Hessdalen: fenomeno naturale o paranormale?

Da quasi un secolo, un curioso fenomeno luminoso è protagonista dei cieli di una piccola valle della Norvegia. Fin dal primo avvistamento, scienziati e volontari hanno osservato le cosiddette “Luci di Hessdalen”, ma nonostante approfonditi studi non è ancora stato possibile fornire una spiegazione convincente. Fra le tante, non è esclusa l'ipotesi del paranormale.


In Norvegia, a centinaia di chilometri a nord di Oslo, si trova Hessdalen, una piccola valle della lunghezza di 15 chilometri, popolata da circa 150 persone. Questo luogo è protagonista di unmisterioso fenomeno luminoso a cui, dopo quasi un secolo, gli scienziati stanno ancora tentando di dare una spiegazione logica.
La prima testimonianza ufficiale della comparsa di queste luci nel cielo risale al 1940, ma sono giunte voci che confermano avvistamenti fin dagli inizi del Novecento. La principale caratteristica della luce di Hessdalen è la brillante sfumatura bianca, gialla, o verde. Solitamente mantiene una posizione fissa nel cielo, ma talvolta aleggia sopra al suolo.
Fin dai primi avvistamenti, che hanno cominciato a destare preoccupazione negli abitanti intorno agli anni Ottanta, dei volontari hanno iniziato a monitorare il fenomeno. Ne è risultato che numerose centinaia di luci sono comparse nei cieli di Hessdalen, con un picco di ben 20 segnalazioni in una sola settimana.

Nell’estate del 1983, il professore Erling Strand fondò il Progetto Hessdalen, volto allo studio di fenomeni aerei non identificati (UAP) ed oggetti volanti non identificati (UFO). Nel corso dell’investigazione sul campo, che diresse l’anno seguente, vennero avvistate 53 luci. I risultati di questa ricerca vennero discussi nel 1994, al Primo Congresso Internazionale sul fenomeno di Hessdalen.
Il dibattito nato in seno al Congresso lasciò intuire che questo fenomeno potrebbe dare origine a nuovi concetti da studiare all’interno della fisica. In seguito, l’Università di Østfol in Norvegia ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in Italia suggellarono una collaborazione per approfondire le ricerche, utilizzando anche macchinari più sofisticati. Oggi la frequenza di questo fenomeno sta registrando un forte calo, addirittura sembra che il numero massimo di avvistamenti all’ anno non superi la ventina.
Fra le tante teorie che tentano di fornire una spiegazione, c’è chi ritiene che le luci siano il risultato di un processo di combustione nell’ aria che coinvolge nuvole di polvere ricche di scandio, un elemento chimico talvolta utilizzato per la costruzione di lampade, che si sarebbe accumulato sul suolo della valle.
Più interessante, invece, è la teoria del paranormale nata in seguito alle testimonianze di abitanti e turisti che ritengono d’aver visto la silhouette di un oggetto a formale ovale all’interno della luce. Altri invece affermano di aver avvertito la presenza di qualcosa che li osservava e, volgendo gli occhi al cielo, hanno scorto a mezz’ aria un oggetto con due luci brillanti, che dopo poco è scomparso nel nulla.
È dunque possibile che le enigmatiche luci di Hessdalen siano in realtà degli UFO? Il mistero non è ancora stato svelato.

giovedì 15 novembre 2012

Possiamo leggere nel futuro?

Scritto da Mariano Bizzarri   
Martedì 13 Novembre 2012




Il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) non la prenderà bene. Ma è un fatto acclarato da scienziati veri: un team internazionale formato dai ricercatori della Northwestern University, University of California, e dell’Università di Padova, ha analizzato i dati di ventisei studi sperimentali. I risultati della meta-analisi indicano che si può in qualche modo prevedere il futuro, per lo meno quello più immediato. In gergo il fenomeno è stato definito “attività anticipatoria anomala”. Lo studio ha evidenziato come le persone sottoposte a due o più tipi di stimoli appositamente ordinati per risultare imprevedibili producevano una differente attività biologica poststimolazione. Lo stimolo successivo veniva “preceduto” da una serie di modificazioni a carico di parametri fisiologici (attività elettrodermica cutanea, frequenza cardiaca, dilatazione della pupilla, attività elettroencefalografia, volume sanguigno) che anticipavano le modificazioni che sarebbero state indotte dalla stimolazione. In altri termini l’organismo mostrava di “prevedere” le conseguenze dello stimolo, anticipandone la risposta fisiologica. Come spiegato dal prof. Tressoldi, dell’Università di Padova «Le reazioni anticipatorie alle quali si riferisce la ricerca sono deboli, ma questi segnali sono amplificabili attraverso semplici algoritmi, il che darebbe al soggetto la consapevolezza dell’evento imminente e la possibilità di agire nel modo più opportuno”.

domenica 22 luglio 2012

La leggenda di Bianca Malaspina, uccisa nel castello di Fosdinovo

Quella che si credeva essere solo una triste leggenda avrebbe trovato riscontri nella realtà col ritrovamento di alcune ossa



Fosdinovo, terra di confine tra Toscana e Liguria, vanta un magnifico castello abbarbicato sulla roccia regno da secoli della famiglia Malaspina. Proprio al Castello di Fosdinovo, qualche anno fa, sono state ritrovate i resti di ossa che si sono rivelate appartenere a un essere umano, probabilmente una donna, e a due animali di specie diversa.

Questa scoperta ha delle strane coincidenze con quella che a Fosdinovo credevano fosse soltanto una leggenda: la storia di Bianca Maria Aloisia.

Vissuta a metà del XIII secolo, Bianca è una giovane Malaspina che, noncurante del suo blasone, s’innamora dello stalliere del castello. L'amore dei due giovani è fatto di incontri clandestini, ma si rivela profondo e sincero.  

Immaginate la loro reazione quando il padre, potente signore di Fosdinovo, annuncia a Bianca che è stata promessa in sposa a un cavaliere dei dintorni.
La ragazza si oppone con tutte le sue forze e dichiara amore eterno allo stalliere, ma il padre non può accettare un tale disonore e la fa rinchiudere a vita monastica nel vicino convento.

Al convento la ragazza continua ad avere appuntamenti clandestini con lo stalliere e, secondo una versione della vicenda, in uno di questi rimane incinta. Un'altra versione dice semplicemente che si rifiuta di prendere i voti.
In ogni caso, è allontanata dal convento e rispedita al castello



Bianca è diventata lo scandalo sulla bocca di tutti: nobili e popolani non fanno altro che parlare di lei. La famiglia Malaspina, ferita nell'orgoglio, decide di mettere a tacere la questione nel modo più crudele.

Il giovane stalliere è ucciso tra mille tormenti e a Bianca non va meglio.
Trascinata nelle segrete del castello, è torturata con ferri arroventati e macchine diaboliche che le torcono gli arti. Le viene chiesto di pentirsi e di accettare la clausura, ma la giovane allo stremo delle forze mantiene ferma la sua volontà e non rinnega il suo amore.

Accecato dall'odio, il padre la condanna infine alla peggiore delle pene.
Alcune guardie la rimettono in piedi e la costringono a camminare per lunghi corridoi fino a una piccola stanza buia. Lì legano la ragazza con una catena che le permette di fare solo qualche passo e, mattone su mattone, la murano viva.

Bianca morirà nel buio dei sotterranei, ma non da sola.
Con lei il padre rinchiude un cinghiale, simbolo della ribellione alle regole della famiglia, e un cane, simbolo del suo amore fedele.



Sembrerebbe solo una leggenda di morte e umana barbarità, ma allora a chi appartengono quei resti ritrovati nel castello? Quelle ossa umane miste a ossa animali sono solo una coincidenza?

E c'è dell'altro, un particolare inquietante visibile a tutti.
Sul soffito di una delle tante sale del maniero dei Malaspina, esattamente nella sala del trono si può vedere una macchia bianca di umidità che ha le sembianze di un volto di donna avvolta da altre due macchie nere che a ben guardare mostrano un cane e un cinghiale.

La copertina del DVD Mystery TuscanyAppena sotto queste un'altra macchia ancora: quella di una corona di re.
Un'altra coincidenza?
Un'illusione ottica?

Andate al castello Malaspina, camminate per i corridoi, salite e scendete le infinite scale, respirate l'aria che a stento entra da finestre minute e giudicate voi stessi.

martedì 5 giugno 2012

SENSITIVI E MEDIUM


Ormai sempre più negli ultimi anni medium e sensitivi hanno iniziato ad uscire dai loro studi, dove si nascondevano dalla diffidenza della gente, per mostrarsi sempre di più al pubblico. Ed è così che hanno cominciato ad apparire in TV, ospiti di trasmissioni più o meno credibili, svariate forme di medium e sensitivi, ognuno con il suo particolare "potere". La stesura di questo articolo mi è venuta in mente non tanto per creare un vademecum dei medium e dei sensitivi, non credo sia possibile fare una cosa del genere, ma per raccogliere alcune informazioni, derivanti dalla mia esperienza, per far conoscere il mondo di queste persone e capire meglio i limiti e i vantaggi del loro lavoro. Non vuole essere un ragionamento pro o contro qualcuno, ma solo la messa nero su bianco (o nel caso specifico, bianco su nero) di alcune considerazioni personali che possono essere più o meno condivisibili.
Ho notato che le definizioni di MEDIUM e SENSITIVO sono spesso intercambiabili, anche tra i praticanti. Qualcuno sostiene che il sensitivo è quella persona con una sensibilità superiore alla normalità. Questo comporta non solo una forte empatia verso le emozioni che provano le persone a loro vicine o lontane (non necessariamente in termini di spazio), ma anche una maggiore facilità nel percepire i cambiamenti energetici creati dalla presenza di un'entità1 che spesso e volentieri comunica o si manifesta appunto tramite emozioni. La stessa linea di pensiero sostiene che il medium è invece quella persona che, oltre ad avere una spiccata sensibilità, ha la capacità di essere usata come vero e proprio canale da parte delle entità, per la comunicazione tra il loro piano e il nostro. In pratica, in presenza di un'entità, il sensitivo percepisce le emozioni da questa emanate e può cercare di interpretarle per capire cosa l'entità sta cercando di comunicare, mentre il medium può contare su una vera e propria comunicazione. Alcuni praticanti però, ho notato, invertono le due spiegazioni. Io trovo più logica la prima spiegazione, e per questo la userò in questo articolo, ma le definizioni sono difficili da dare in questo campo e lasciano spesso il tempo che trovano. Perchè una persona si trova ad essere sensitivo o medium? C'è chi dice che è un dono (od una condanna, a seconda dei punti di vista) con cui si nasce. Io credo che l'educazione ricevuta abbia il suo peso sullo sviluppo di questi "poteri". La mia teoria si basa sul fatto che una persona nasce con i canali di collegamento con altri piani aperti di default, e questi tendono a chiudersi grazie ad alcune situazioni della vita, ma penso soprattutto grazie a come veniamo abituati ad affrontare queste situazioni. Ovviamente non basta questo per essere dei sensitivi finiti, la strada è lunga e tortuosa, e penso non mi sia mai capitato di incontrare un sensitivo o un medium "completo", senza nessuna ombra nel suo operato. Questo non significa che le persone che ho incontrato non siano in grado affrontare un'entità o non siano degni di credibilità, ma solo che non è un facile lavoro.
Quando si imbocca, per scelta propria o meno, la strada della sensitività (che a mio modesto parere altro non è che lo step precedente alla medianità, sempre che si decida di coltivare il dono) le prime cose che la persona si trova ad affrontare sono le proprie emozioni e la gestione delle stesse. Questo lavorone, sicuramente di non facile attuazione, nel frattempo influisce sulle doti del sensitivo. Un esempio in questo caso è dato dalla persona che vede le sue potenzialità come una condanna, quindi le vive male influenzando involontariamente le interpretazioni delle energie che arrivano dall'entità. Una volta accettate le proprie potenzialità, il passo successivo (in realtà sto forzatamente schematizzando una cosa che di schemi ne ha ben pochi) credo sia quello di riuscire a distinguere e poi a tenere separate le proprie emozioni da quelle derivanti da altre persone o da entità. Inutile che continui a ripetere che non è cosa facile. Spesso e volentieri infatti le due cose si mescolano, mettendo a rischio la veridicità dell'interpretazione. Questo non significa che un sensitivo che non abbia lavorato su questi fronti, sbagli sempre e comunque. Ho però notato che, sensitivi che ancora non hanno risolto questi problemi personali, spesso hanno una buona intuizione istintiva iniziale che poi però tentando di continuare il collegamento, viene influenzata dalle proprie paure, perdendo di minuto in minuto la veridicità del messaggio. Una delle cose più difficili da fare durante il collegamento, è proprio fermare completamente la propria mente e le proprie emozioni per non influenzare il messaggio con i propri pensieri.
Già a questo punto penso si possa parlare di buonissimi sensitivi. Anche se, come per ogni cosa, bisogna sempre tenere presente che si tratta comunque di esseri umani, e cose come la stanchezza, lo stress ed altri elementi possono limitarne le capacità. Un'altra importante abilità di un sensitivo infatti, penso sia quella di riuscire a dire "stop" quando prevalgono queste situazioni: cosa non sempre facile al giorno d'oggi non solo per i sensitivi, ma anche per moltissime altre categorie. Siccome si tratta di un lavoro che comunque prevede un grande dispendio di energie, ho sempre pensato che per fare un buon lavoro, un medium debba sempre tenere al suo fianco un sensitivo, come una sorta di aiutante, che possa prendere nota di quello che succede ma soprattutto che possa intervenire in caso di emergenza. A questo punto, con un lavoro di gestione di energie e di autocontrollo, credo che un sensitivo possa anche diventare medium.
Il medium, come dicevo, ha il compito di essere canale per l'entità, ovvero di essere il vero e proprio mezzo che l'entità usa per comunicare con questo mondo (i metodi li esplicherò in seguito). La parte difficile di tutto ciò sta nel fatto che il medium deve imparare con l'esperienza a cercare il giusto equilibrio tra lasciare lo spazio necessario all'entità di esprimersi e mantenere quanto serve il controllo del proprio corpo, mantenere quanto serve la lucidità. Va sottolineato che se uno è medium non smette comunque di essere sensitivo. Ma veniamo ai vari metodi. Quelli utilizzati dai sensitivi e dai medium per la comunicazione sono svariati e solitamente non sono scelti dalle preferenze delle singole persone, ma già dalle prime armi si coltivano spontaneamente i metodi che a loro sono più affini. La trasmissione a livello empatico di emozioni è una cosa comune a tutti, perchè è proprio il metodo di comunicazione principale di qualsiasi tipo di entità: a livello sottile sono fatti proprio di questo, energia emozionale.
Oltre a questo ognuno ha il suo metodo. Per quanto riguarda i sensitivi c'è chi vede le entità di vario genere come se fossero in carne ed ossa davanti ai loro occhi; c'è chi invece vede solo l'energia (ci sono vari modi, a me per esempio è capitato di vedere una sorta di "movimento" come capita di vedere d'estate il calore sull'asfalto); c'è chi sente le parole dell'entità; c'è chi utilizza la visualizzazione e quindi ha delle visioni con immagini suggerite dall'entità; c'è anche chi (anche se nella mia esperienza finora sono state più rare) ha percezioni tattili. Ovviamente questi metodi non sono settari, se ne possono verificare anche più di uno insieme. Il problema più grande in queste occasioni è che, sia che si veda, si senta o altro, la comunicazione non è quasi mai diretta, il messaggio va sempre interpretato. Ed è esattamente qui che si possono creare i problemi maggiori, soprattutto se, come dicevo prima, la persona non è perfettamente equilibrata: ma chi di noi lo è in tutti i giorni della sua vita? Anche per quanto riguarda i medium le tecniche sono svariate. La differenza è che con un medium l'entità è più invasiva, nel senso che il medium gli da la possibilità di utilizzare una parte del suo corpo. Succede per esempio con il medium che usa la scrittura automatica: l'entità ha la possibilità di utilizzare il suo braccio per scrivere il proprio messaggio. Può succedere invece che l'entità utilizzi le corde vocali e la voce del medium. In questi casi il medium si troverà in uno stato di trance più o meno profonda, ma sarebbe meglio sempre e comunque riuscire a mantenere un minimo di controllo. Purtroppo però è una situazione dove è facile perderlo, per questo dicevo che il medium dovrebbe sempre essere affiancato da un sensitivo.
Il legame tra entità e sensitivo o medium è particolare. In pratica possono esistere distintamente, ma appena si notano l'un l'altro si installa un legame, per il tempo della comunicazione, molto forte. L'entità, per comunicare con noi,ha bisogno di molta energia. Può sicuramente farlo con tutti, concentrando la forza, se per lui la comunicazione è molto importante, ma con un sensitivo o un medium, che hanno e fanno girare energie particolari, per l'entità è molto più semplice. Provate a pensare di trovarvi in un paese straniero di cui non conoscete ne la lingua ne la cultura: da giorni state cercando di comunicare con qualcuno ma non vi capiscono e voi non capite loro, quando ad un certo punto incontrate un interprete. Non diventerebbe il vostro migliore amico? In conclusione, essere medium e sensitivi non è facile, come non è facile per chi li osserva capire cosa sia da tenere in considerazione. Forse potrei dire che in linea di massima il messaggio ricevuto dal medium è più diretto, quindi più puro... ma non ci sono molte regole fisse in questo campo. Quindi l'unica cosa che posso consigliare, è quella di non demonizzare o credere a priori a tutto, ma di ascoltare ed osservare e fare due conti utilizzando la propria testa, usando magari anche un po' di istinto che non fa mai male!

sabato 19 maggio 2012

Ghost Hunting alla Rocca dei Borgia di Nepi. Una giornata dedicata al Paranormale

Domenica 20 maggio a Nepi (Viterbo) avrà luogo uno stage per “Ghost Hunter”.
Una giornata dedicata al paranormale, per verificare l’esistenza attraverso metologie scientifiche della presenza di fantasmi nella Rocca dei Borgia.
Nel corso degli anni, alcune foto scattate da turisti, hanno mostrato delle forme particolari, come ad esempio nebbie in sottofondo (rispetto allo scatto in primo piano) rappresentanti figure umane.
Le prime foto che hanno mostrato un simile fenomeno furono scattate da alcuni studenti in architettura nel corso della preparazione della loro tesi.
Fantasmi nella Rocca dei Borgia dunque?
Per fugare ogni dubbio domenica 20 maggio saranno effettuate delle rivelazioni tecnico scientifiche per verificare la sussistenza di qualche fondamento e spiegazione logico scientifica al fenomeno.
Lo stage, tenuto dal team “Hunterbrothers”, inizierà la mattina (ore 9.00 – 13,00)  presso la Sala Nobile del Palazzo Comunale di Nepi  e proseguirà nelle ore pomeridiane (ore 14,30 -17,00) con dimostrazioni pratiche che saranno svolte all’interno del Forte dei Borgia di Nepi.

mercoledì 22 febbraio 2012

Straordinaria scoperta in Bosnia: una fascio di energia fuoriesce dalla "Piramide del sole"


Un team di fisici ha rilevato un fascio di energia che fuoriesce dalla parte superiore della piramide bosniaca denominata "Piramide del sole"L'antica struttura è situata nei pressi di Sarajevo e fa parte di un complesso collinare naturale di aspetto piramidale che si suppone sia di costruzione umana risalente addirittura a 12.000 anni fa. Sono cinque le strutture principali, conosciute come: la Piramide del Sole; della Luna; della Terra; del Dragone; e dell'Amore. Il raggio del fascio è di circa 4,5 metri con una frequenza di 28 kHz. Il flusso energetico è continuo e la sua forza cresce man mano ci si sposta verso l'alto, allontanandosi dalla parte superiore della piramide. 
Dagli esperimenti compiuti, pare proprio che un'antica civiltà a noi sconosciuta, abbia voluto realizzare queste imponenti opere al fine di utilizzarle come una sorta di "macchina energetica"con tutta probabilità, al pari delle piramidi esistenti in altri punti del globo. Quelle bosniache sono le prime piramidi scoperte in Europa. Il sito comprende la struttura a piramide più grande del mondo: la Piramide del Sole, con la sua altezza di oltre 220 metri, risulta essere più imponente della Grande Piramide d'Egitto (147 metri). La Piramide bosniaca del Sole ha, secondo l'Istituto Geodetico, l'orientamento più preciso verso il nord cosmico con l'errore di 0 gradi, 0 minuti e 12 secondi. Un'esattezza incredibile, se dovesse trattarsi puramente di una casualità del tutto naturale. La Piramide del Sole è completamente coperta da blocchi di cemento rettangolari. Le proprietà del calcestruzzo utilizzato, di estrema durezza e basso assorbimento d'acqua, sono, secondo le istituzioni scientifiche di Bosnia, Italia e Francia, di gran lunga superiore a quelle dei materiali in uso oggigiorno.

Le piramidi del sito sono coperte dal terreno. La datazione al radiocarbonio della terrazza pavimentata sulla Piramide della Luna, effettuata dai fisici dell'Istituto di Tecnologia della Slesia a Gliwice (Polonia), ha confermato che la struttura è stata costruita 10.350 anni fa (+ / - 50 anni). Ora si tratta di trovare la conferma che le piramidi bosniache siano anche le più antiche piramidi conosciute del pianeta. Sotto la "Valle bosniaca delle Piramidi" c'è un ampio tunnel della metropolitana. Nel labirinto sotterraneo, nel 2010, sono state scoperte tre camere e un piccolo lago blu. Inoltre un rilevamento elettromagnetico mostra che il livello di ionizzazione è 43 volte superiore alla concentrazione media all'esterno, il che rende i sotterranei pressoché una "camera di guarigione", un luogo ideale per il ringiovanimento del corpo e la rigenerazione.

lunedì 6 febbraio 2012

Il paranormale di Richard Wiseman





Insomma, esiste o non esiste? Esistono individui in grado di vedere in là nel futuro, di influenzare la materia con la forza del pensiero, di comunicare da mente a mente, di comunicare con l’aldilà? Ci sono persone che hanno avuto esperienze extracorporee? Che hanno gettato uno sguardo oltre il velo, in prossimità della morte, dando un’occhiata nell’aldilà? Esistono, in sostanza, capacità del nostro corpo e del nostro cervello in grado di sfidare le attuali leggi della fisica? Del mondo così come lo conosciamo?
A tutte queste domande Richard Wiseman  risponde un secco e deciso “no!”. Non dice “forse”, “magari”, “probabilmente”. Non è possibilista riguardo a forze e manifestazioni che lo spiritismo, la ricerca psichica e infine la parapsicologia studiano da oltre un secolo. Per non parlare di tutta la tradizione precedente relativa alla visione dei fantasmi. Agli eventi sovrannaturali. Alle apparizioni. Alle case infestate. Alla capacità di divinare il futuro. Di comunicare o vedere a distanza. Di tutti quei personaggi che nella storia umana sono stati individuati come sciamani, maghi, divinatori, veggenti, medium, sensitivi, guaritori, paragnosti. Per non entrare nella sfera del misticismo, della religione e dei miracoli.
Di tutta quella sterminata mole di avvenimenti, racconti, testimonianze che la parapsicologia ha raccolto, catalogato, archiviato come presunta dimostrazione che i fenomeni paranormali sono reali. E meritano di essere studiati. Anche in laboratorio, se possibile. Magari con la stessa metodologia sperimentale utilizzata da tutti gli altri settori della scienza. Usando apparecchiature, metodi standardizzati, statistica, ripetibilità. Anziché i metodi osservazionali e le semplici, per quanto affidabili, testimonianze del passato. Qualcuno ci ha provato a dimostrare il paranormale con metodi e su pubblicazioni scientifiche, anche di recente. Ad esempio, Daryl J. Bempsicologo sociale della Cornell University che sul Journal of Personality and Social Psychology ha pubblicato i risultati di una ricerca volta a chiedersi se il futuro possa influenzare il presente (Feeling the Future: Experimental Evidence for Anomalous Retroactive Influences on Cognition and Affect). La sperimentazione con mille soggetti che dovevano interagire con un programma computerizzato generatore di eventi casuali, è stata molto criticata, addirittura dileggiata, ancora prima della sua pubblicazione su una rivista considerata quantomeno di buona reputazione scientifica nell’ambiente psicologico.
E’ una storia che si ripete da decenni e decenni, attraversando tutto il secolo scorso, ormai. Da una parte i credenti nel paranormale, compreso qualche scienziato di chiara fama come Bem. Sempre meno, a dire il vero. Dall’altra una schiera di miscredenti, scettici, diffidenti rispetto a tutto ciò che pretende di avere l’aura di “paranormale”. Proprio a questo tema esce ora in italiano il nuovo libro di Richard Wiseman. Questa volta un titolo secco, deciso, e altrettanto il sottotitolo: Paranormale. Perché vediamo quello che non c’è (Ponte alle Grazie). Con lo stile limpido, scorrevole, ridanciano, simpatico, a volte un tantino caustico, ma sempre supportato da solida letteratura scientifica, a cui ci ha abituati, in sette capitoli, una introduzione, un intervallo, una conclusione e un kit istantaneo del supereroe, Wiseman smonta tutta la massa di letteratura prodotta dalla parapsicologia in oltre un secolo. In più, ci insegna come dissimulare presunte facoltà paranormali per impressionare e buggerare il nostro prossimo.
I temi? Chiaroveggenza, esperienze extracorporee, la mente sulla materia, parlare con i morti, a caccia di fantasmi, il controllo della mente, le profezie. In mezzo, un personaggio leggendario della ricerca psichica, scandagliato dal metodo Wiseman: Harry Price, il “cacciatore di fantasmi”.  «Negli ultimi 20 anni, mi sono immerso nel paranormale – ha raccontato Wiseman in occasione dell’uscita del suo libro sul paranormale in inglese – il mondo strano in cui le persone affermano di poter prevedere il futuro, evocare spiriti e spostare gli oggetti con la mente. Ho testato telepati, ha trascorso notti insonni in castelli infestati e anche tentato di parlare con i morti. Ogni volta la storia è la stessa: l’evidenza aneddotica sembra impressionante a prima vista, ma una volta che il fenomeno è oggetto di un esame scientifico svanisce nel nulla. Quindi studiare il paranormale è una perdita di tempo? Niente affatto. Allo stesso modo con cui il programma spaziale ha prodotto la tecnologia che ha trasformato le nostre vite, così esplorare avvenimenti soprannaturali produce notevoli intuizioni nei nostri cervelli, rispetto a credenze e comportamenti di ogni giorno».
Si tratta in questo caso di un libro che, in tema di fenomeni paranormali e relativi studi, non dice nulla di nuovo, per chi ha frequentato un po’ l’argomento. Sia da convinto assertore del paranormale che da detrattore. Nulla che non sia stato detto e ridetto in tutte le salse, ad esempio, dall’italianissimo Cicap.
Anche se Wiseman lo fa in maniera divertente e scorrevole, Paranormale risulta alla fine un libro semplicistico. Forte della sua esperienza, anche pratica, di illusionista e mago professionista, oltre che di psicologo universitario e ricercatore, Wiseman liquida tutto il campo come frutto di illusioni, false percezioni, imbrogli, fantasie e credenze popolari. Per Wiseman il paranormale non esiste e questo libro, per dirla con le parole del biologo evoluzionista e divulgatore scientifico Richard Dawkins, “spazza via la nebbia sensitiva mostrandoci la luce della ragione”. Buon per loro. Fa sempre piacere conoscere qualcuno graniticamente convinto delle proprie opinioni. Che non sospetta, neppure lontanamente, che certe “ragioni” possano anch’esse risultare molto simili alle superstizioni.
Le parti più interessanti del testo sono quelle in cui Wiseman prende spunto dalla propensione umana a confondersi, illudersi, scambiare una cosa per l’altra, credere a dispetto dell’evidenza, seguire santoni e guru anche se conducono  alla rovina morale, pratica e pure fisica (vedi il capitolo in cui parla del controllo mentale e del suicidio collettivo della setta del Tempio del popolo), per parlare alla fine di fenomeni psicologici distorti, abnormi o aberranti. Per trattare di come si costruiscono convinzioni, fedi, false credenze, cecità al cambiamento, conformismo. Insomma, Paranormale è un ulteriore gioco di prestigio del mago Wiseman per impartirci una divertente lezione su come funziona, malfunziona e sbrocca la mente umana. E relativi comportamenti. Nulla di più e nulla di meno. Il paranormale è solo un pretesto.

giovedì 29 dicembre 2011

Il Mentalismo



Il mentalismo è quel ramo dell'arte magica che si occupa di misteri e prodigi della mente. Parafrasando lo statunitense Larry Becker, il mentalista utilizza i 5 sensi per creare l'illusione di possederne un sesto. Grazie a questo "sesto senso" il mentalista è in grado di presentare fenomeni paranormali (come la lettura del pensiero, la chiaroveggenza e la telecinesi) sotto forma di spettacolo, e quindi con lo scopo di intrattenere un pubblico.



Il mentalismo classico deriva dall'illusionismo, e utilizza quindi le stesse tecniche variandone la presentazione. Principalmente gli effetti di mentalismo possono suddividersi in quattro categorie: telepatia, precognizione (ovvero dimostrare di sapere qualcosa prima che accada), chiaroveggenza (ovvero dimostrare di percepire qualcosa che è ignoto a chiunque altro) e psicocinesi (ovvero dimostrazioni del potere della mente sulla materia: bloccare orologi, far levitare oggetti, piegare il metallo con la forza del pensiero, ecc.)


Il mentalismo contemporaneo invece si avvicina alla psicologia e sfrutta tecniche di comunicazione subliminale. Questo nuovo approccio permette di compiere effetti molto diretti, ma di contro la buona riuscita diventa più complessa e delicata perché conta su vere e proprie sottigliezze psicologiche.
I più importanti esponenti del mentalismo moderno sono anche esperti di psicologia, e di tecniche di comunicazione come la PNL, e nelle loro esibizioni o apparizioni televisive prendono le distanze dal mondo del paranormale, scegliendo invece l'approccio psicologico a questa forma di spettacolo.



francesco Tesei | il Mentalista | Banner info
Francesco Tesei