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giovedì 15 novembre 2012

Possiamo leggere nel futuro?

Scritto da Mariano Bizzarri   
Martedì 13 Novembre 2012




Il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) non la prenderà bene. Ma è un fatto acclarato da scienziati veri: un team internazionale formato dai ricercatori della Northwestern University, University of California, e dell’Università di Padova, ha analizzato i dati di ventisei studi sperimentali. I risultati della meta-analisi indicano che si può in qualche modo prevedere il futuro, per lo meno quello più immediato. In gergo il fenomeno è stato definito “attività anticipatoria anomala”. Lo studio ha evidenziato come le persone sottoposte a due o più tipi di stimoli appositamente ordinati per risultare imprevedibili producevano una differente attività biologica poststimolazione. Lo stimolo successivo veniva “preceduto” da una serie di modificazioni a carico di parametri fisiologici (attività elettrodermica cutanea, frequenza cardiaca, dilatazione della pupilla, attività elettroencefalografia, volume sanguigno) che anticipavano le modificazioni che sarebbero state indotte dalla stimolazione. In altri termini l’organismo mostrava di “prevedere” le conseguenze dello stimolo, anticipandone la risposta fisiologica. Come spiegato dal prof. Tressoldi, dell’Università di Padova «Le reazioni anticipatorie alle quali si riferisce la ricerca sono deboli, ma questi segnali sono amplificabili attraverso semplici algoritmi, il che darebbe al soggetto la consapevolezza dell’evento imminente e la possibilità di agire nel modo più opportuno”.

domenica 22 luglio 2012

La leggenda di Bianca Malaspina, uccisa nel castello di Fosdinovo

Quella che si credeva essere solo una triste leggenda avrebbe trovato riscontri nella realtà col ritrovamento di alcune ossa



Fosdinovo, terra di confine tra Toscana e Liguria, vanta un magnifico castello abbarbicato sulla roccia regno da secoli della famiglia Malaspina. Proprio al Castello di Fosdinovo, qualche anno fa, sono state ritrovate i resti di ossa che si sono rivelate appartenere a un essere umano, probabilmente una donna, e a due animali di specie diversa.

Questa scoperta ha delle strane coincidenze con quella che a Fosdinovo credevano fosse soltanto una leggenda: la storia di Bianca Maria Aloisia.

Vissuta a metà del XIII secolo, Bianca è una giovane Malaspina che, noncurante del suo blasone, s’innamora dello stalliere del castello. L'amore dei due giovani è fatto di incontri clandestini, ma si rivela profondo e sincero.  

Immaginate la loro reazione quando il padre, potente signore di Fosdinovo, annuncia a Bianca che è stata promessa in sposa a un cavaliere dei dintorni.
La ragazza si oppone con tutte le sue forze e dichiara amore eterno allo stalliere, ma il padre non può accettare un tale disonore e la fa rinchiudere a vita monastica nel vicino convento.

Al convento la ragazza continua ad avere appuntamenti clandestini con lo stalliere e, secondo una versione della vicenda, in uno di questi rimane incinta. Un'altra versione dice semplicemente che si rifiuta di prendere i voti.
In ogni caso, è allontanata dal convento e rispedita al castello



Bianca è diventata lo scandalo sulla bocca di tutti: nobili e popolani non fanno altro che parlare di lei. La famiglia Malaspina, ferita nell'orgoglio, decide di mettere a tacere la questione nel modo più crudele.

Il giovane stalliere è ucciso tra mille tormenti e a Bianca non va meglio.
Trascinata nelle segrete del castello, è torturata con ferri arroventati e macchine diaboliche che le torcono gli arti. Le viene chiesto di pentirsi e di accettare la clausura, ma la giovane allo stremo delle forze mantiene ferma la sua volontà e non rinnega il suo amore.

Accecato dall'odio, il padre la condanna infine alla peggiore delle pene.
Alcune guardie la rimettono in piedi e la costringono a camminare per lunghi corridoi fino a una piccola stanza buia. Lì legano la ragazza con una catena che le permette di fare solo qualche passo e, mattone su mattone, la murano viva.

Bianca morirà nel buio dei sotterranei, ma non da sola.
Con lei il padre rinchiude un cinghiale, simbolo della ribellione alle regole della famiglia, e un cane, simbolo del suo amore fedele.



Sembrerebbe solo una leggenda di morte e umana barbarità, ma allora a chi appartengono quei resti ritrovati nel castello? Quelle ossa umane miste a ossa animali sono solo una coincidenza?

E c'è dell'altro, un particolare inquietante visibile a tutti.
Sul soffito di una delle tante sale del maniero dei Malaspina, esattamente nella sala del trono si può vedere una macchia bianca di umidità che ha le sembianze di un volto di donna avvolta da altre due macchie nere che a ben guardare mostrano un cane e un cinghiale.

La copertina del DVD Mystery TuscanyAppena sotto queste un'altra macchia ancora: quella di una corona di re.
Un'altra coincidenza?
Un'illusione ottica?

Andate al castello Malaspina, camminate per i corridoi, salite e scendete le infinite scale, respirate l'aria che a stento entra da finestre minute e giudicate voi stessi.

martedì 5 giugno 2012

SENSITIVI E MEDIUM


Ormai sempre più negli ultimi anni medium e sensitivi hanno iniziato ad uscire dai loro studi, dove si nascondevano dalla diffidenza della gente, per mostrarsi sempre di più al pubblico. Ed è così che hanno cominciato ad apparire in TV, ospiti di trasmissioni più o meno credibili, svariate forme di medium e sensitivi, ognuno con il suo particolare "potere". La stesura di questo articolo mi è venuta in mente non tanto per creare un vademecum dei medium e dei sensitivi, non credo sia possibile fare una cosa del genere, ma per raccogliere alcune informazioni, derivanti dalla mia esperienza, per far conoscere il mondo di queste persone e capire meglio i limiti e i vantaggi del loro lavoro. Non vuole essere un ragionamento pro o contro qualcuno, ma solo la messa nero su bianco (o nel caso specifico, bianco su nero) di alcune considerazioni personali che possono essere più o meno condivisibili.
Ho notato che le definizioni di MEDIUM e SENSITIVO sono spesso intercambiabili, anche tra i praticanti. Qualcuno sostiene che il sensitivo è quella persona con una sensibilità superiore alla normalità. Questo comporta non solo una forte empatia verso le emozioni che provano le persone a loro vicine o lontane (non necessariamente in termini di spazio), ma anche una maggiore facilità nel percepire i cambiamenti energetici creati dalla presenza di un'entità1 che spesso e volentieri comunica o si manifesta appunto tramite emozioni. La stessa linea di pensiero sostiene che il medium è invece quella persona che, oltre ad avere una spiccata sensibilità, ha la capacità di essere usata come vero e proprio canale da parte delle entità, per la comunicazione tra il loro piano e il nostro. In pratica, in presenza di un'entità, il sensitivo percepisce le emozioni da questa emanate e può cercare di interpretarle per capire cosa l'entità sta cercando di comunicare, mentre il medium può contare su una vera e propria comunicazione. Alcuni praticanti però, ho notato, invertono le due spiegazioni. Io trovo più logica la prima spiegazione, e per questo la userò in questo articolo, ma le definizioni sono difficili da dare in questo campo e lasciano spesso il tempo che trovano. Perchè una persona si trova ad essere sensitivo o medium? C'è chi dice che è un dono (od una condanna, a seconda dei punti di vista) con cui si nasce. Io credo che l'educazione ricevuta abbia il suo peso sullo sviluppo di questi "poteri". La mia teoria si basa sul fatto che una persona nasce con i canali di collegamento con altri piani aperti di default, e questi tendono a chiudersi grazie ad alcune situazioni della vita, ma penso soprattutto grazie a come veniamo abituati ad affrontare queste situazioni. Ovviamente non basta questo per essere dei sensitivi finiti, la strada è lunga e tortuosa, e penso non mi sia mai capitato di incontrare un sensitivo o un medium "completo", senza nessuna ombra nel suo operato. Questo non significa che le persone che ho incontrato non siano in grado affrontare un'entità o non siano degni di credibilità, ma solo che non è un facile lavoro.
Quando si imbocca, per scelta propria o meno, la strada della sensitività (che a mio modesto parere altro non è che lo step precedente alla medianità, sempre che si decida di coltivare il dono) le prime cose che la persona si trova ad affrontare sono le proprie emozioni e la gestione delle stesse. Questo lavorone, sicuramente di non facile attuazione, nel frattempo influisce sulle doti del sensitivo. Un esempio in questo caso è dato dalla persona che vede le sue potenzialità come una condanna, quindi le vive male influenzando involontariamente le interpretazioni delle energie che arrivano dall'entità. Una volta accettate le proprie potenzialità, il passo successivo (in realtà sto forzatamente schematizzando una cosa che di schemi ne ha ben pochi) credo sia quello di riuscire a distinguere e poi a tenere separate le proprie emozioni da quelle derivanti da altre persone o da entità. Inutile che continui a ripetere che non è cosa facile. Spesso e volentieri infatti le due cose si mescolano, mettendo a rischio la veridicità dell'interpretazione. Questo non significa che un sensitivo che non abbia lavorato su questi fronti, sbagli sempre e comunque. Ho però notato che, sensitivi che ancora non hanno risolto questi problemi personali, spesso hanno una buona intuizione istintiva iniziale che poi però tentando di continuare il collegamento, viene influenzata dalle proprie paure, perdendo di minuto in minuto la veridicità del messaggio. Una delle cose più difficili da fare durante il collegamento, è proprio fermare completamente la propria mente e le proprie emozioni per non influenzare il messaggio con i propri pensieri.
Già a questo punto penso si possa parlare di buonissimi sensitivi. Anche se, come per ogni cosa, bisogna sempre tenere presente che si tratta comunque di esseri umani, e cose come la stanchezza, lo stress ed altri elementi possono limitarne le capacità. Un'altra importante abilità di un sensitivo infatti, penso sia quella di riuscire a dire "stop" quando prevalgono queste situazioni: cosa non sempre facile al giorno d'oggi non solo per i sensitivi, ma anche per moltissime altre categorie. Siccome si tratta di un lavoro che comunque prevede un grande dispendio di energie, ho sempre pensato che per fare un buon lavoro, un medium debba sempre tenere al suo fianco un sensitivo, come una sorta di aiutante, che possa prendere nota di quello che succede ma soprattutto che possa intervenire in caso di emergenza. A questo punto, con un lavoro di gestione di energie e di autocontrollo, credo che un sensitivo possa anche diventare medium.
Il medium, come dicevo, ha il compito di essere canale per l'entità, ovvero di essere il vero e proprio mezzo che l'entità usa per comunicare con questo mondo (i metodi li esplicherò in seguito). La parte difficile di tutto ciò sta nel fatto che il medium deve imparare con l'esperienza a cercare il giusto equilibrio tra lasciare lo spazio necessario all'entità di esprimersi e mantenere quanto serve il controllo del proprio corpo, mantenere quanto serve la lucidità. Va sottolineato che se uno è medium non smette comunque di essere sensitivo. Ma veniamo ai vari metodi. Quelli utilizzati dai sensitivi e dai medium per la comunicazione sono svariati e solitamente non sono scelti dalle preferenze delle singole persone, ma già dalle prime armi si coltivano spontaneamente i metodi che a loro sono più affini. La trasmissione a livello empatico di emozioni è una cosa comune a tutti, perchè è proprio il metodo di comunicazione principale di qualsiasi tipo di entità: a livello sottile sono fatti proprio di questo, energia emozionale.
Oltre a questo ognuno ha il suo metodo. Per quanto riguarda i sensitivi c'è chi vede le entità di vario genere come se fossero in carne ed ossa davanti ai loro occhi; c'è chi invece vede solo l'energia (ci sono vari modi, a me per esempio è capitato di vedere una sorta di "movimento" come capita di vedere d'estate il calore sull'asfalto); c'è chi sente le parole dell'entità; c'è chi utilizza la visualizzazione e quindi ha delle visioni con immagini suggerite dall'entità; c'è anche chi (anche se nella mia esperienza finora sono state più rare) ha percezioni tattili. Ovviamente questi metodi non sono settari, se ne possono verificare anche più di uno insieme. Il problema più grande in queste occasioni è che, sia che si veda, si senta o altro, la comunicazione non è quasi mai diretta, il messaggio va sempre interpretato. Ed è esattamente qui che si possono creare i problemi maggiori, soprattutto se, come dicevo prima, la persona non è perfettamente equilibrata: ma chi di noi lo è in tutti i giorni della sua vita? Anche per quanto riguarda i medium le tecniche sono svariate. La differenza è che con un medium l'entità è più invasiva, nel senso che il medium gli da la possibilità di utilizzare una parte del suo corpo. Succede per esempio con il medium che usa la scrittura automatica: l'entità ha la possibilità di utilizzare il suo braccio per scrivere il proprio messaggio. Può succedere invece che l'entità utilizzi le corde vocali e la voce del medium. In questi casi il medium si troverà in uno stato di trance più o meno profonda, ma sarebbe meglio sempre e comunque riuscire a mantenere un minimo di controllo. Purtroppo però è una situazione dove è facile perderlo, per questo dicevo che il medium dovrebbe sempre essere affiancato da un sensitivo.
Il legame tra entità e sensitivo o medium è particolare. In pratica possono esistere distintamente, ma appena si notano l'un l'altro si installa un legame, per il tempo della comunicazione, molto forte. L'entità, per comunicare con noi,ha bisogno di molta energia. Può sicuramente farlo con tutti, concentrando la forza, se per lui la comunicazione è molto importante, ma con un sensitivo o un medium, che hanno e fanno girare energie particolari, per l'entità è molto più semplice. Provate a pensare di trovarvi in un paese straniero di cui non conoscete ne la lingua ne la cultura: da giorni state cercando di comunicare con qualcuno ma non vi capiscono e voi non capite loro, quando ad un certo punto incontrate un interprete. Non diventerebbe il vostro migliore amico? In conclusione, essere medium e sensitivi non è facile, come non è facile per chi li osserva capire cosa sia da tenere in considerazione. Forse potrei dire che in linea di massima il messaggio ricevuto dal medium è più diretto, quindi più puro... ma non ci sono molte regole fisse in questo campo. Quindi l'unica cosa che posso consigliare, è quella di non demonizzare o credere a priori a tutto, ma di ascoltare ed osservare e fare due conti utilizzando la propria testa, usando magari anche un po' di istinto che non fa mai male!

sabato 19 maggio 2012

Ghost Hunting alla Rocca dei Borgia di Nepi. Una giornata dedicata al Paranormale

Domenica 20 maggio a Nepi (Viterbo) avrà luogo uno stage per “Ghost Hunter”.
Una giornata dedicata al paranormale, per verificare l’esistenza attraverso metologie scientifiche della presenza di fantasmi nella Rocca dei Borgia.
Nel corso degli anni, alcune foto scattate da turisti, hanno mostrato delle forme particolari, come ad esempio nebbie in sottofondo (rispetto allo scatto in primo piano) rappresentanti figure umane.
Le prime foto che hanno mostrato un simile fenomeno furono scattate da alcuni studenti in architettura nel corso della preparazione della loro tesi.
Fantasmi nella Rocca dei Borgia dunque?
Per fugare ogni dubbio domenica 20 maggio saranno effettuate delle rivelazioni tecnico scientifiche per verificare la sussistenza di qualche fondamento e spiegazione logico scientifica al fenomeno.
Lo stage, tenuto dal team “Hunterbrothers”, inizierà la mattina (ore 9.00 – 13,00)  presso la Sala Nobile del Palazzo Comunale di Nepi  e proseguirà nelle ore pomeridiane (ore 14,30 -17,00) con dimostrazioni pratiche che saranno svolte all’interno del Forte dei Borgia di Nepi.

mercoledì 22 febbraio 2012

Straordinaria scoperta in Bosnia: una fascio di energia fuoriesce dalla "Piramide del sole"


Un team di fisici ha rilevato un fascio di energia che fuoriesce dalla parte superiore della piramide bosniaca denominata "Piramide del sole"L'antica struttura è situata nei pressi di Sarajevo e fa parte di un complesso collinare naturale di aspetto piramidale che si suppone sia di costruzione umana risalente addirittura a 12.000 anni fa. Sono cinque le strutture principali, conosciute come: la Piramide del Sole; della Luna; della Terra; del Dragone; e dell'Amore. Il raggio del fascio è di circa 4,5 metri con una frequenza di 28 kHz. Il flusso energetico è continuo e la sua forza cresce man mano ci si sposta verso l'alto, allontanandosi dalla parte superiore della piramide. 
Dagli esperimenti compiuti, pare proprio che un'antica civiltà a noi sconosciuta, abbia voluto realizzare queste imponenti opere al fine di utilizzarle come una sorta di "macchina energetica"con tutta probabilità, al pari delle piramidi esistenti in altri punti del globo. Quelle bosniache sono le prime piramidi scoperte in Europa. Il sito comprende la struttura a piramide più grande del mondo: la Piramide del Sole, con la sua altezza di oltre 220 metri, risulta essere più imponente della Grande Piramide d'Egitto (147 metri). La Piramide bosniaca del Sole ha, secondo l'Istituto Geodetico, l'orientamento più preciso verso il nord cosmico con l'errore di 0 gradi, 0 minuti e 12 secondi. Un'esattezza incredibile, se dovesse trattarsi puramente di una casualità del tutto naturale. La Piramide del Sole è completamente coperta da blocchi di cemento rettangolari. Le proprietà del calcestruzzo utilizzato, di estrema durezza e basso assorbimento d'acqua, sono, secondo le istituzioni scientifiche di Bosnia, Italia e Francia, di gran lunga superiore a quelle dei materiali in uso oggigiorno.

Le piramidi del sito sono coperte dal terreno. La datazione al radiocarbonio della terrazza pavimentata sulla Piramide della Luna, effettuata dai fisici dell'Istituto di Tecnologia della Slesia a Gliwice (Polonia), ha confermato che la struttura è stata costruita 10.350 anni fa (+ / - 50 anni). Ora si tratta di trovare la conferma che le piramidi bosniache siano anche le più antiche piramidi conosciute del pianeta. Sotto la "Valle bosniaca delle Piramidi" c'è un ampio tunnel della metropolitana. Nel labirinto sotterraneo, nel 2010, sono state scoperte tre camere e un piccolo lago blu. Inoltre un rilevamento elettromagnetico mostra che il livello di ionizzazione è 43 volte superiore alla concentrazione media all'esterno, il che rende i sotterranei pressoché una "camera di guarigione", un luogo ideale per il ringiovanimento del corpo e la rigenerazione.

lunedì 6 febbraio 2012

Il paranormale di Richard Wiseman





Insomma, esiste o non esiste? Esistono individui in grado di vedere in là nel futuro, di influenzare la materia con la forza del pensiero, di comunicare da mente a mente, di comunicare con l’aldilà? Ci sono persone che hanno avuto esperienze extracorporee? Che hanno gettato uno sguardo oltre il velo, in prossimità della morte, dando un’occhiata nell’aldilà? Esistono, in sostanza, capacità del nostro corpo e del nostro cervello in grado di sfidare le attuali leggi della fisica? Del mondo così come lo conosciamo?
A tutte queste domande Richard Wiseman  risponde un secco e deciso “no!”. Non dice “forse”, “magari”, “probabilmente”. Non è possibilista riguardo a forze e manifestazioni che lo spiritismo, la ricerca psichica e infine la parapsicologia studiano da oltre un secolo. Per non parlare di tutta la tradizione precedente relativa alla visione dei fantasmi. Agli eventi sovrannaturali. Alle apparizioni. Alle case infestate. Alla capacità di divinare il futuro. Di comunicare o vedere a distanza. Di tutti quei personaggi che nella storia umana sono stati individuati come sciamani, maghi, divinatori, veggenti, medium, sensitivi, guaritori, paragnosti. Per non entrare nella sfera del misticismo, della religione e dei miracoli.
Di tutta quella sterminata mole di avvenimenti, racconti, testimonianze che la parapsicologia ha raccolto, catalogato, archiviato come presunta dimostrazione che i fenomeni paranormali sono reali. E meritano di essere studiati. Anche in laboratorio, se possibile. Magari con la stessa metodologia sperimentale utilizzata da tutti gli altri settori della scienza. Usando apparecchiature, metodi standardizzati, statistica, ripetibilità. Anziché i metodi osservazionali e le semplici, per quanto affidabili, testimonianze del passato. Qualcuno ci ha provato a dimostrare il paranormale con metodi e su pubblicazioni scientifiche, anche di recente. Ad esempio, Daryl J. Bempsicologo sociale della Cornell University che sul Journal of Personality and Social Psychology ha pubblicato i risultati di una ricerca volta a chiedersi se il futuro possa influenzare il presente (Feeling the Future: Experimental Evidence for Anomalous Retroactive Influences on Cognition and Affect). La sperimentazione con mille soggetti che dovevano interagire con un programma computerizzato generatore di eventi casuali, è stata molto criticata, addirittura dileggiata, ancora prima della sua pubblicazione su una rivista considerata quantomeno di buona reputazione scientifica nell’ambiente psicologico.
E’ una storia che si ripete da decenni e decenni, attraversando tutto il secolo scorso, ormai. Da una parte i credenti nel paranormale, compreso qualche scienziato di chiara fama come Bem. Sempre meno, a dire il vero. Dall’altra una schiera di miscredenti, scettici, diffidenti rispetto a tutto ciò che pretende di avere l’aura di “paranormale”. Proprio a questo tema esce ora in italiano il nuovo libro di Richard Wiseman. Questa volta un titolo secco, deciso, e altrettanto il sottotitolo: Paranormale. Perché vediamo quello che non c’è (Ponte alle Grazie). Con lo stile limpido, scorrevole, ridanciano, simpatico, a volte un tantino caustico, ma sempre supportato da solida letteratura scientifica, a cui ci ha abituati, in sette capitoli, una introduzione, un intervallo, una conclusione e un kit istantaneo del supereroe, Wiseman smonta tutta la massa di letteratura prodotta dalla parapsicologia in oltre un secolo. In più, ci insegna come dissimulare presunte facoltà paranormali per impressionare e buggerare il nostro prossimo.
I temi? Chiaroveggenza, esperienze extracorporee, la mente sulla materia, parlare con i morti, a caccia di fantasmi, il controllo della mente, le profezie. In mezzo, un personaggio leggendario della ricerca psichica, scandagliato dal metodo Wiseman: Harry Price, il “cacciatore di fantasmi”.  «Negli ultimi 20 anni, mi sono immerso nel paranormale – ha raccontato Wiseman in occasione dell’uscita del suo libro sul paranormale in inglese – il mondo strano in cui le persone affermano di poter prevedere il futuro, evocare spiriti e spostare gli oggetti con la mente. Ho testato telepati, ha trascorso notti insonni in castelli infestati e anche tentato di parlare con i morti. Ogni volta la storia è la stessa: l’evidenza aneddotica sembra impressionante a prima vista, ma una volta che il fenomeno è oggetto di un esame scientifico svanisce nel nulla. Quindi studiare il paranormale è una perdita di tempo? Niente affatto. Allo stesso modo con cui il programma spaziale ha prodotto la tecnologia che ha trasformato le nostre vite, così esplorare avvenimenti soprannaturali produce notevoli intuizioni nei nostri cervelli, rispetto a credenze e comportamenti di ogni giorno».
Si tratta in questo caso di un libro che, in tema di fenomeni paranormali e relativi studi, non dice nulla di nuovo, per chi ha frequentato un po’ l’argomento. Sia da convinto assertore del paranormale che da detrattore. Nulla che non sia stato detto e ridetto in tutte le salse, ad esempio, dall’italianissimo Cicap.
Anche se Wiseman lo fa in maniera divertente e scorrevole, Paranormale risulta alla fine un libro semplicistico. Forte della sua esperienza, anche pratica, di illusionista e mago professionista, oltre che di psicologo universitario e ricercatore, Wiseman liquida tutto il campo come frutto di illusioni, false percezioni, imbrogli, fantasie e credenze popolari. Per Wiseman il paranormale non esiste e questo libro, per dirla con le parole del biologo evoluzionista e divulgatore scientifico Richard Dawkins, “spazza via la nebbia sensitiva mostrandoci la luce della ragione”. Buon per loro. Fa sempre piacere conoscere qualcuno graniticamente convinto delle proprie opinioni. Che non sospetta, neppure lontanamente, che certe “ragioni” possano anch’esse risultare molto simili alle superstizioni.
Le parti più interessanti del testo sono quelle in cui Wiseman prende spunto dalla propensione umana a confondersi, illudersi, scambiare una cosa per l’altra, credere a dispetto dell’evidenza, seguire santoni e guru anche se conducono  alla rovina morale, pratica e pure fisica (vedi il capitolo in cui parla del controllo mentale e del suicidio collettivo della setta del Tempio del popolo), per parlare alla fine di fenomeni psicologici distorti, abnormi o aberranti. Per trattare di come si costruiscono convinzioni, fedi, false credenze, cecità al cambiamento, conformismo. Insomma, Paranormale è un ulteriore gioco di prestigio del mago Wiseman per impartirci una divertente lezione su come funziona, malfunziona e sbrocca la mente umana. E relativi comportamenti. Nulla di più e nulla di meno. Il paranormale è solo un pretesto.