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sabato 23 febbraio 2013

Tatuaggi temporanei elettronici per la telepatia e telecinesi


Tatuaggi temporanei elettronici potrebbero presto aiutare le persone a far volare droni con il solo pensiero e parlare telepaticamente senza parlare o mandare sms con gli smartphone.

Tatuaggi temporanei elettronici per la telepatia e telecinesiL’Ingegnere elettronico Todd Coleman che lavora presso l’Università della California a San Diego sta approntando i mezzi non invasivi per il controllo delle macchine tramite la mente e questo tipo di tecnica potrà essere utilizzata da tutti.
L’input di comando alla macchina potrà essere dato attraverso l’impulso elettrico del cervello e tutto ciò non è più roba da fantascienza. Negli ultimi anni, gli impianti cerebrali hanno permesso alle persone di controllare sistemi robotici utilizzando solo le loro menti, sollevando la prospettiva che un giorno i pazienti potevano superare la loro disabilità attraverso arti bionici o esoscheletri meccanici.
Ma gli impianti cerebrali sono tecnologie invasive, probabilmente di utilizzare solo per persone che hanno bisogno di intervento medico. Invece, Coleman e il suo team stanno sviluppando dei tatuaggi flessibile che si possono applicare sulla fronte, proprio come tatuaggi temporanei, in grado di leggere l’attività cerebrale.
“Vogliamo qualcosa che possiamo utilizzare nel negozio di caffè per divertirci”, dice Coleman.
I dispositivi sono inferiori a 100 micron di spessore, il diametro medio di un capello umano. Si tratta di circuiti integrati in uno strato gommoso di poliestere, che consentono di essere allungati, di piegarsi con facilità anche in presenza delle rughe. Sono appena visibili, quando sono immessi sulla pelle questi sono facili da nascondere agli altri.
I dispositivi sono in grado di rilevare i segnali elettrici connessi con le onde cerebrali, e di integrare le celle solari per l’alimentazione, poi ci sono le antenne che permettono di comunicare in modalità wireless o ricevere energia. Altri elementi di questo tipo,  possono essere aggiunti anche come sensori termici per monitorare la temperatura della pelle e fungere da rivelatori di luce per analizzare i livelli di ossigeno nel sangue.
Utilizzando i tatuaggi elettronici, Coleman e i suoi colleghi hanno trovato il modo di rilevare i segnali del cervello che riflettono stati mentali, quali il riconoscimento delle immagini familiari. Una applicazione che stiamo facendo adesso è il monitoraggio dei bambini prematuri, per rilevare l’insorgenza di crisi convulsive che possono portare a problemi di sviluppo del cervello o epilessia. I dispositivi sono stanno per essere introdotti nell’ambito della sanità digitale, per i dispositivi medici e prodotti industriali e della difesa. Questi saranno presto commercializzabili.
Questi dispositivi possono anche essere messi su altre parti del corpo, come la gola. Quando la gente pensa di parlare, i loro muscoli della gola possono muoversi, anche se non parlano, un fenomeno noto come subvocalizatione. Tatuaggi elettronici immessi sul collo potrebbe pertanto comportarsi come microfoni subvocali attraverso cui le persone possono comunicare in silenzio e senza fili.
“Abbiamo dimostrato che i nostri sensori sono in grado di ricevere i segnali elettrici dei movimenti muscolari alla gola in modo che le persone possono comunicare solo con il pensiero,” – dichiara Coleman. Tatuaggi elettronici posti sopra la gola potrebbe anche raccogliere i segnali che avrebbero aiuta gli smartphone con il riconoscimento vocale.


martedì 5 febbraio 2013

Luci di Hessdalen: fenomeno naturale o paranormale?

Da quasi un secolo, un curioso fenomeno luminoso è protagonista dei cieli di una piccola valle della Norvegia. Fin dal primo avvistamento, scienziati e volontari hanno osservato le cosiddette “Luci di Hessdalen”, ma nonostante approfonditi studi non è ancora stato possibile fornire una spiegazione convincente. Fra le tante, non è esclusa l'ipotesi del paranormale.


In Norvegia, a centinaia di chilometri a nord di Oslo, si trova Hessdalen, una piccola valle della lunghezza di 15 chilometri, popolata da circa 150 persone. Questo luogo è protagonista di unmisterioso fenomeno luminoso a cui, dopo quasi un secolo, gli scienziati stanno ancora tentando di dare una spiegazione logica.
La prima testimonianza ufficiale della comparsa di queste luci nel cielo risale al 1940, ma sono giunte voci che confermano avvistamenti fin dagli inizi del Novecento. La principale caratteristica della luce di Hessdalen è la brillante sfumatura bianca, gialla, o verde. Solitamente mantiene una posizione fissa nel cielo, ma talvolta aleggia sopra al suolo.
Fin dai primi avvistamenti, che hanno cominciato a destare preoccupazione negli abitanti intorno agli anni Ottanta, dei volontari hanno iniziato a monitorare il fenomeno. Ne è risultato che numerose centinaia di luci sono comparse nei cieli di Hessdalen, con un picco di ben 20 segnalazioni in una sola settimana.

Nell’estate del 1983, il professore Erling Strand fondò il Progetto Hessdalen, volto allo studio di fenomeni aerei non identificati (UAP) ed oggetti volanti non identificati (UFO). Nel corso dell’investigazione sul campo, che diresse l’anno seguente, vennero avvistate 53 luci. I risultati di questa ricerca vennero discussi nel 1994, al Primo Congresso Internazionale sul fenomeno di Hessdalen.
Il dibattito nato in seno al Congresso lasciò intuire che questo fenomeno potrebbe dare origine a nuovi concetti da studiare all’interno della fisica. In seguito, l’Università di Østfol in Norvegia ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in Italia suggellarono una collaborazione per approfondire le ricerche, utilizzando anche macchinari più sofisticati. Oggi la frequenza di questo fenomeno sta registrando un forte calo, addirittura sembra che il numero massimo di avvistamenti all’ anno non superi la ventina.
Fra le tante teorie che tentano di fornire una spiegazione, c’è chi ritiene che le luci siano il risultato di un processo di combustione nell’ aria che coinvolge nuvole di polvere ricche di scandio, un elemento chimico talvolta utilizzato per la costruzione di lampade, che si sarebbe accumulato sul suolo della valle.
Più interessante, invece, è la teoria del paranormale nata in seguito alle testimonianze di abitanti e turisti che ritengono d’aver visto la silhouette di un oggetto a formale ovale all’interno della luce. Altri invece affermano di aver avvertito la presenza di qualcosa che li osservava e, volgendo gli occhi al cielo, hanno scorto a mezz’ aria un oggetto con due luci brillanti, che dopo poco è scomparso nel nulla.
È dunque possibile che le enigmatiche luci di Hessdalen siano in realtà degli UFO? Il mistero non è ancora stato svelato.