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giovedì 28 ottobre 2010

Leggere il pensiero non è impossibile


Leggere il pensiero è sempre stato considerato al limite del paranormale, una capacità misteriosa. Ma non impossibile. Ne sono coinvinti alcuni studiosi del California Institute of Technology di Pasadena, che richiamandosi ad uno studio precedente, svolto dal neuroscienziato Christof Koch 5 anni fa, sono riusciti nell'impresa. 
Avevamo già parlato di un computer in grado di farlo, e che grazie a questa sua capacità, aiutava le persone affette da patologie che inibiscono la parola, a comunicare con il mondo esterno.
Ma questa volta i ricercatori hanno messo a punto un sistema grazie al quale individui perfettamente normali sono riusciti a modificare alcune immagini su un computer utilizzando solo la forza del pensiero.
Niente di magico. Gli studiosi si sono solo 'limitati' a decodificare i segnali di trasmissione del pensiero, più banalmente i neuroni al lavoro nel cervello, e a fare in modo che questi si accendessero o spegnessero in base alla volontà della persona.
Preliminarmente, i ricercatori hanno posto alcune domande ai pazienti sui loro gusti: “Volevamo sapere - spiega Moran Cerf, uno degli autori dello studio, pubblicato su Nature -le loro preferenze musicali, ma anche televisive e sportive”.
Attraverso le risposte, è stato poi preparato un set di 100 immagini per ciascun paziente, che rappresentava le cose che amava di più. Le immagini selezionate erano quelle che attivavano di più i neuroni, e utilizzandolo è stato creato una sorta di videogioco: i pazienti dovevano osservare un'immagine al computer composta al 50% da una delle cose preferite e al 50% da un'altra 'di disturbo'. Il loro compito era cercare di far prevalere l'immagine preferita attivando il neurone corrispondente.
Gli studiosi hanno registrato un buon 70% dei casi di riuscita. “Ogni paziente ha trovato il proprio metodo – hanno spiegato - qualcuno ripeteva più volte il nome del personaggio, ad altri invece bastava pensarci intensamente, ma tutti sono riusciti nel test”.
Gli studi sull’attività cerebrale non sono certo una novità. Le funzioni della prima corteccia celebrare visiva, chiamata anche V1, furono scoperte all’inizio del XX secolo, quando ci si accorse che la parziale cecità riscontrata da alcuni soldati era da correlare alle ferite di proiettile riportate alla parte posteriore della testa. Successivi esperimenti sui roditori dimostrarono che l’aspetto degli oggetti che vediamo è replicato nella corteccia V1. Fu però negli anni ’90 che gli scienziati riuscirono a localizzare in maniera non invasiva queste rappresentazioni negli esseri umani.
Adesso, come registrare ciò che i nostri occhi vedono e il nostro cervello percepisce? Ladecodifica neurale (più banalmente, lettura del pensiero) avviene in più fasi. Prima di tutto uno scanner cerebrale registra i flussi sanguigni nel cervello di una persona a cui intanto viene mostrata una lunga serie di immagini. In un secondo momento un computer analizza l’attività del cervello davanti a ogni singola immagine, confrontando le reazioni cerebrali a dettagli come la forma e il colore delle immagini. Infine il computer stabilisce un modello che può poi utilizzare per identificare e ricostruire quasi ogni oggetto che la persona vede senza prima analizzare l’oggetto.
Quali possono essere le applicazioni delle macchine di decodifica neurale? Aiutare i medici nello studio di pazienti con disturbi cognitivi, allucinazioni o stress post-traumatici. Oppure esplorare la memoria dei sospettati giudiziari, determinando così la veridicità delle loro testimonianze.
E c’è persino chi guarda con preoccupazione gli sviluppi di queste ricerche, temendo che in futuro possano portare a gravi abusi praticati da pericoli spioni.

domenica 10 ottobre 2010

Importante scoperta sui Poltergeist

Inghilterra / 10-10-2010 




Una delle caratteristiche più evidenti, 

nella fenomenologia dei poltergeis è 

il manifestarsi di suoni forti,

secchi ed improvvisi denominati "raps













Uno studio appena pubblicato dall'inglese Society for Psychical Research(SPR) mette a confronto l'impronta sonora prodotta da raps artificiali con quelladi raps registrati durante fenomeni di poltergeist ed i risultati sono molto interessanti.

Il Dr Colvin, autore dello studio, ha analizzato
le registrazioni di poltergeist provenienti da tutto 
il mondo, realizzate in un arco di tempo di 40 anni. Dalla più vecchia registrazione fatta da un medico a Sauchie (Scozia) nel 1960 fino ad una molto più recente ottenuta da un caso di 
poltergeist di Euston Square, a Londra nel 2000.

Ascoltati con l'orecchio i raps artificiali e "paranormali" 
sembrano molto simili... identici... ma ad un esame approfondito dello spettro acustico emergono le differenze ed, in particolare, i raps paranormali mostrano un modello particolare di andamento sonoroattualmente non ben spiegato e che non è stato possibile riprodurre.

Inoltre nel caso di un rap normale, il suono (che spesso dura solo 
pochi millisecondi) inizia subito forte e decade nel corso degli attimi successivi. La parte più forte del suono è proprio all'inizio. Nel caso di un rap preso durante un poltergeist, il suono inizia in maniera
debole e solo in seguito si sviluppa raggiungendo l'apice e quindi decade.
Questo effetto è stato rilevato in tutti i 10 suoni studiati.

Si pone ora la questione di come questo suono venga generato, 
al riguardo ci sono delle prove
che indicano come il suono provenga da dentro la struttura che l'ha emesso piuttosto che dalla superficie. Questo fenomeno sarà esaminato ulteriormente nelle indagini future.

Il Dr.Colvin ha affermato: "Fin dal mio personale coinvolgimento 
nelle indagini del poltergeist ad Andover, Hampshire, mi fu assolutamente chiaro che nessuna spiegazione normale poteva spiegare i fenomeni osservati, mi chiedevo se i colpi registrati fossero per qualche aspetto diversi da quelli prodotti con metodi normali. E' ormai chiaro che sono effettivamente fenomeni diversi ".

Tra i campioni sottoposti ad analisi c'erano anche le registrazioni 
effettuate nel famoso caso di poltergeist di Enfield nel Nord di Londra nel 1977-1979.

Lo studio è stato pubblicato nel 2010 nell'articolo
The Acoustic Properties of Unexplained Rapping Sounds’ 
all'interno del "Journal of the Society for Psychical Research" Vol 73.2 Number 899.



giovedì 5 agosto 2010

Una mente paranormale


Oltre frontiera è famoso, ormai famosissimo. E’ amico delle più grandi stelle di Hollywood, da Arnold Schwarzenegger a Leonardo di Caprio, da Gwyneth Paltrow a Renée Zellweger, cui offre consulenze e per i quali organizza show privati. Di recente è stato nominato ufficialmente erede del Uri Geller, personaggio televisivo israeliano noto per le sue presunte straordinarie facoltà mentali. Ed è in costante, irrefrenabile, ascesa. Una star tra le star.
Lui è Lior Suchard e al momento è considerato il più grande sensitivo del mondo. Un ‘mentalista’, come si ama dire oggigiorno. O uno che fa ‘intrattenimento sovrannaturale’, come suggerisce il suo sito ufficiale. Uno, insomma, che ha doti speciali. Nato in Israele ma residente negli Stati Uniti, Suchard racconta di aver preso coscienza della potenza della propria mente fin dalla fanciullezza. Stando alle sue parole, infatti, già all’età di sei anni si è reso conto di poter spostare gli oggetti con la forza del pensiero, un po’ come faceva la protagonista di Carrie di Stephen King, e di saper leggere nella testa altrui. Già a sei anni avvertiva di aver qualcosa in più degli altri.
Oggi Suchard si esibisce in spettacoli in ogni parte del mondo. Sfoggia abilità fuori dal comune di fronte a pubblici eterogenei ed entusiasti.Piega cucchiai col pensiero come Neo di Matrix, fa volare bicchieri, indovina i dettagli biografici di perfetti sconosciuti. Spalanca di meraviglia migliaia di bocche. Suscita sentiti applausi. Ovunque. Qualche settimana fa è stato ospitato da Italia 1 nella trasmissione Misterocondotta da Raz Degan. Qui, in un’atmosfera di affettata solennità, ha eseguito un paio di ‘esperimenti’, semplici e immediati, per mostrare anche al pubblico italiano le proprie sensazionali capacità. Nel primo di essi è stato in grado di indovinare, o sentire, il modello di auto a cui il conduttore stava proprio in quel momento pensando. Il secondo ha invece coinvolto lo staff di produzione del programma e s’è rivelato, anch’esso, un successo. Strabiliante e magico. Ma come ci riesce? Come fa?
“E’ la differenza tra un lampo e un raggio laser”, risponde lui. “Entrambi sono luce, ma il raggio laser è molto più concentrato e ti permette di vedere più in profondità. Bene: la mia mente è come il raggio laser.”
Basta dare una veloce occhiata ai commenti che si trovano in rete per capire che Suchard ha stupito molti dei telespettatori. Sotto questa prospettiva, ha trionfato ancora. Eppure, di fronte a simili spettacoli, non si può evitare di porsi una domanda che è antica quanto l’uomo. Lui, il mago, il mentalista, l’intrattenitore del soprannaturale, è davvero in possesso di poteri fuori dalla norma? Oppure, come gridano a gran voce gli scettici, è solo un grande illusionista, uno che si produce in trucchi perfetti, uno che inganna i creduloni?
Le parole che, tra gli altri, Piero Angela o il matematico (e illusionista) recentemente scomparso Martin Gardner hanno speso in passato per spiegare i trucchi di Uri Geller e di altri sedicenti sensitivi possono essere prese in prestito nel tentativo di dimostrare che, chissà, anche nel giovane Suchard non sussista nessuna facoltà paranormale. Di fronte ad argomenti scientifici, o alla capacità di saper leggere certe situazioni apparentemente anomale in maniera alternativa, molte delle ‘magie’ dei mentalisti sono franate a terra come tanti banali castelli di carte. Lo stesso potrebbe succedere a Suchard.
Eppure il fascino morboso e indiscusso del soprannaturale resta. Non viene neppure scalfito dai ragionamenti e dalle insinuazioni della scienza.Crederci, in fondo, non costa un granché. Anche nel mondo degli Iphone e delle sonde inviate su Marte, degli aerei a energia solare e dei trapianti di cuore, di fronte all’apparentemente inspiegabile il pensiero magicoriscuote ancora un certo successo. E il mistero vive e vegeta.

venerdì 9 luglio 2010

Paul, polpo e profeta

In questi giorni TG e giornali stanno diffondendo un’insolita notizia: Paul, un polpo di due anni dell’acquario di Oberhausen, sarebbe riuscito a prevedere in anticipo i risultati delle cinque partite disputate dalla Germania durante l’attuale mondiale di calcio. Il meccanismo dei pronostici è il seguente: prima di ogni partita della squadra tedesca, a Paul vengono sottoposte due scatole in plexiglas, ognuna contrassegnata dalla bandiera della nazionale in gioco e contenente un appetitoso mollusco. La scatola scelta da Paul indicherebbe la futura vincitrice. Caso o preveggenza? La probabilità di indovinare per cinque volte il risultato di una partita, tirando a caso, è una su 32, un esiguo 3%. Non solo: secondo la portavoce dell’acquario, Tanja Munzig, Paul avrebbe indovinato anche la maggior parte dei risultati della nazionale tedesca durante gli europei del 2008: cinque partite su sei (anche se la BBC riferisce che sarebbero “solo” quattro su sei), dimostrando capacità stupefacenti. Ma davvero un animale è in grado di prevedere il futuro?
Forse, più che dirci qualcosa sulle potenzialità predittive degli animali, la storia di questo insolito veggente potrebbe spiegarci qualcosa in più sui meccanismi di funzionamento della stampa. Una cosa che non viene messa molto in evidenza, almeno nei giornali italiani, è il fatto che Paul non è l’unico animale a fare pronostici calcistici: in alcuni zoo tedeschi ci sono altri “oracoli”, che danno i loro responsi scegliendo di mangiare mucchietti di erba o frutta contrassegnati dalle bandiere delle squadre in gioco. E’ il caso, ad esempio, dello zoo di Chemnitz, dove i profeti sono stati identificati in Petty, Anton e Leon, rispettivamente un ippopotamo diciannovenne, una scimmia del genere dei tamarini e un porcospino. A quanto riferisce il Daily Mail, però, tutti e tre avrebbero sbagliato qualche previsione, predicendo la vittoria della Germania sulla Serbia o la sconfitta contro il Ghana.
Insomma, indicare solo le previsioni azzeccate potrebbe essere fuorviante, perché è un po’ come se si volesse far pronosticare il risultato di una serie di lanci di moneta a un campione di un migliaio di persone, scartando ogni volta coloro che hanno sbagliato ad indicarne l’esito: dopo il primo lancio verranno in media eliminate cinquecento persone, dopo il secondo duecentocinquanta, eccetera. Dopo dieci lanci sarà rimasta con buona probabilità una persona che ha indovinato tutti i risultati. Ma sarebbe un errore dire che quella persona è dotata di poteri psichici: molto semplicemente la sua eccezionale serie di previsioni è un effetto naturale del nostro processo di selezione. E’ quindi possibile che un meccanismo simile (anche se su scala ridotta) sia entrato in gioco nell’identificare Paul come “animale veggente”, a discapito degli altri ospiti di zoo e acquari tedeschi.
Occorre però dire una cosa: le scelte di Paul potrebbero non essere del tutto casuali. Già, perché anche i polpi hanno i loro “colori preferiti”: contrariamente a quello che si è soliti pensare, infatti, la stupefacente capacità di questi cefalopodi di cambiare colore non è sfruttata solo per mimetizzarsi al meglio, ma anche come mezzo di comunicazione tra i vari individui; in pratica i polpi cambiano colore per segnalare agli altri il loro umore, secondo particolari codifiche che cambiano a seconda della specie. E’ quasi impossibile sapere fino a che punto questo fatto influisca sulle scelte di Paul, ma è una cosa che si dovrebbe avere in mente.Un’altra cosa da tenere in conto è che anche nella stampa entra in gioco il cosiddetto “effetto Barnum” (o convalida soggettiva), ovvero la nostra tendenza a privilegiare le previsioni avverate piuttosto che quelle non verificatesi. Alla vigilia della partita Germania-Argentina, ad esempio, la Munzig aveva dichiarato, a proposito dell’esitazione di Paul a scegliere il vincitore: “Il suo comportamento indica che la partita di sabato sarà molto combattuta e che potrebbe anche prolungarsi ai tempi supplementari e ai calci di rigore”. La cronaca ci dice invece che le cose non sono andate affatto così, con una Germania in netta superiorità sulla squadra avversaria e con un incredibile punteggio di 4 a 0. Le notizie comparse all’indomani della partita, però, tralasciavano totalmente questo fatto, per concentrarsi solo sul pronostico di vittoria. Le previsioni avverate, si sa, fanno più notizia di quelle non azzeccate.
Ma non c’è solo questo: un altro meccanismo che potrebbe spiegare il successo del polpo profeta è l’incredibile memoria di questi animali. L’intelligenza dei cefalopodi è ancora oggi un importante oggetto di studio e dibattito tra gli scienziati: pur avendo un sistema nervoso piuttosto diverso da quello dei vertebrati, i polpi hanno infatti molte capacità di apprendimento, comunicazione e manipolazione di oggetti, nonché una memoria a breve e a lungo termine comparabile con quella degli animali superiori. Ebbene, forse anche questo meccanismo potrebbe entrare in gioco nella storia di Paul. Il “veggente” infatti tende a scegliere prevalentemente la scatola contrassegnata con la bandiera tedesca; questo fatto, unito alle buone prestazioni della squadra tedesca in questo mondiale e nello scorso europeo, fa sì che spesso le sue previsioni si avverino.
Ma perché questa predilezione per la bandiera della Germania? Oltre ai meccanismi descritti in precedenza, si potrebbe trattare di un condizionamento, anche a livello inconscio, da parte dei suoi guardiani. Questo fatto, anche se potrebbe sembrare fantascienza, è meno raro di quanto si pensi. La storia infatti ci ha tramandato diversi casi di animali “sapienti” (i cavalli Clever Hans, Muhamed e Marocco sono forse i più famosi), che a prima vista sembravano in grado di fare calcoli complessi e rispondere correttamente alle domande più disparate, e che poi si sono scoperti invece reagire semplicemente ai segnali (più o meno consci) dei loro addestratori. Insomma, anche nel caso degli animali una vera previsione dovrebbe essere fatta in doppio cieco, in modo da escludere l’effetto delle aspettative umane.
Non saremo sicuramente noi, comunque, ad invocare controlli più stretti nell’acquario di Oberhausen: in fondo tutto questo rientra semplicemente in quel grande calderone di pronostici e innocue scaramanzie che costituiscono il folklore di ogni mondiale. Però pensateci se per caso, guidati dall’incredibile serie di successi dell’”infallibile” Paul, vi venisse la malaugurata idea di scommettere tutti i vostri soldi sulle prossime partite di calcio…

sabato 26 giugno 2010

Web e Paranormale.... insomma, ParaWeb!!

Fantasmi & C.: il paranormale invade il web

Immagini sfuocate di spiriti fluttuanti, voci dall\'oltretomba. Per chi ci crede, Internet è davvero una manna nel proporre una ricca casistica di fenomeni inspiegabili. Ma c\'è spazio anche alla voce degli scettici.
I fantasmi si aggirano sul web. Apparizioni, ectoplasmi, voci dall\'oltretomba. La passione per il paranormale ha trovato in rete un modo efficacissimo di esprimersi. Così, anche nel razionalismo dilagante sospinto dalle innovazioni tecnologiche, pullulano i siti dedicati al mistero e all\'irrazionale. Ecco una breve guida dei migliori e dei più inquietanti.


In Italia il primato spetta a Fantasmi.net, sito ideato dai coniugi Desideri di Sinalunga, in provincia di Siena. Virgilio e Danila Desideri, lui avvocato di una grande azienda, lei laureata in biologia ed insegnante di matematica e scienze in una scuola media, da circa otto anni dedicano il tempo libero ad esperimenti nel campo del paranormale, con particolare riferimento alla metafonia (o psicofonia) ed alla psico (o meta) visione. Nella loro bella casa hanno fotografato e registrato più volte la presenza di spiriti e nel sito sono presenti le foto e le tracce audio dei loro fantasmi. Sono immagini spesso sfumate, difficili da interpretare. oppure voci spettrali, che sembrano davvero arrivare dall\'aldilà.


Ma se i fantasmi di oggi scelgono di visitare moderni appartamenti di città, ci sono anche quelli più tradizionali, che preferiscono ancora le vecchie dimore di campagna. Ne fa un bell\'elenco, anche se riferito solo alla zona del Ferrarese, il sito Creepy, con ampia documentazione fotografica e testuale di case infestate, castelli diroccati, boschi inquietanti e luoghi misteriosi. Dal Manicomio di Quartesana, dove molti testimoni giurano di aver sentito rumori inspiegabili e visto fuochi fatui e \"fenomeni luminosi\", alla Casa senza finestre di Massafiscaglia, teatro nel 1959 di una tragedia familiare e dove vennero rinvenuti due fratelli impiccati alla trave del soggiorno e c\'è chi giura di udire ancora le loro orribili grida. Nel 1965, forse per esorcizzare questo fatto inquietante, le finestre furono murate.


Altri siti da visitare per i \"ghostbuster\" nostrani sono quelli dei Fantasmi d\'Italia (http://members.xoom.it/Antar1/Fantasmi.htm) con una guida ai casi di spiritismo del nostro paese, e del Paranormal Activity (www.epiic-2007.com/paranormale). Ma tra i migliori in assoluto, navigando nei siti americani, ci sono quelli della prestigiosa e serissima Ghost Research Society (www.ghostresearch.org), con una galleria di foto da brividi, e quello amatoriale ma efficacissimo di Ghosts Photographs (www.waggytails.freeserve.co.uk).


Per i dubbiosi, infine, segnaliamo gli articoli sul paranormale e sui presunti casi di fantasmi, smascherati del Cicap, il celebre Comitato italiano per il controllo sulle affermazioni paranormali sostenuto anche da Piero Angela. Macchè fantasmi, spiega Silvano Fuso in un suo intervento, \"nelle zone dove si sarebbero verificati avvistamenti di fantasmi sarebbero state rilevate ampie fluttuazioni di campi magnetici con picchi fino a 100 milligauss (contro 1 o 2 milligauss normalmente presenti). Michael Persinger, della Lurentian University di Sudbury nell\'Ontario, sostiene che queste variazioni di campi elettromagnetici possono indurre allucinazioni, quali visioni di fantasmi, esperienze fuori del corpo e, addirittura, rapimenti da parte di alieni\".

sabato 19 giugno 2010

FENOMENI PARANORMALI O FORTIANI





ROMA / 19-06-2010


grazie a Charles Fort la prima catalogazione ufficiale dei fenomeni fortiani




Ultime notizie -

Quando si studiano fenomeni non convenzionali, solitamente si usa 
utilizzare l'aggettivo "paranormale".
Con il termine paranormale si intende qualcosa di "non completamente normale" ossia un fenomeno che in apparenza è anomalo in quanto inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze scientifiche.


Tuttavia un altro aggettivo per definire lo stesso concetto sopra espresso è "fortiano".Si parla, quindi, di "fenomeni fortiani" 
in virtù di un personaggio vissuto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, tale Charles Fort.
Costui era giornalista e scrittore che dedicò la sua vita a raccogliere 
e catalogare casi misteriosi e inspiegabili. Da molti era ed è visto come un personaggio fin troppo bizzarro, e molti suoi studi sono 
considerati al limite della scienza, se non oltre, tanto da sconfinare appunto nel campo del paranormale.


Rileggendo con attenzione molti suoi contributi ci si accorge come già molti decenni fa avesse introdotto concetti che poi sarebbero divenuti a noi molto famigliari, basta pensare al "teletrasporto", ad esempio, parola attraverso la quale Fort catalogava strane apparizioni e sparizioni, lanciando più di qualche ipotesi sulla loro natura extraterrestre.


martedì 15 giugno 2010

Meccanica Quantistica e Paranormale

Secondo l'interpretazione classica della Meccanica Quantistica (MQ), che è
quella più largamente accettata dai fisici, l'osservatore, o più
propriamente la sua coscienza, può condizionare la manifestazione di
determinate realtà fenomeniche, proprio come avviene nella fenomenologia
della psicocinesi o PK (azione della mente sulla materia).
Nella MQ certi fenomeni possono influenzare altri fenomeni al di là non solo
dei limiti temporali , ma anche di quelli spaziali (non località),
analogamente a quanto accade nella fenomenologia paranormale sia di tipo
cognitivo (ESP), sia di tipo fisico (PK).
Si sono studiati anche fenomeni quantistici che sembrano comportare processi
di smaterializzazione e di rimaterializzazione, come nel caso dell' "effetto
tunnel". Le analogie con alcuni fenomeni paranormali sono più che evidenti
ai RICERCATORI non prosciutto-oscurati. Mi preme soltanto precisare che l'effetto
tunnel non è risultato qualcosa di astratto o di teorico, bensì rappresenta
un fenomeno consolidato e largamente impiegato dalla tecnica moderna. Vedi,
ad esempio, i microscopi elettronici ad effetto tunnel.
Ed infine, ricordo il problema dell' elusività che, a mio parere. È uno dei
caratteri maggiormente rappresentativi dei fenomeni parapsicologici. Esso
trova un sorprendente parallelismo con il principio di indeterminazione e
con le proprietà probabilistiche del mondo sub-atomico.
Nel complesso, tutte queste analogie riconoscibili sia nel mondo subatomico
sia in quello del paranormale appaiono estremamente suggestive e
stimolanti per il RICERCATORE, tanto da suscitare facili entusiasmi e
speranze. Dovremmo dunque concludere che i fenomeni parapsicologici possono
trovare un' origine o un terreno comune con lo strano mondo della MQ? Ossia,
che le bizzarre regole del mondo dei quanti siano responsabili dei fenomeni
paranormali? Alcuni scienziati, tra cui anche dei premi Nobel per la Fisica,
ne sono convinti o, perlomeno, sostengono che i fenomeni paranormali possono
essere benissimo compresi nel formalismo della MQ. A loro parere, non c'è
alcuna legge fisica che lo vieti. Naturalmente, questo non è sufficiente per
affermare che la MQ sia in grado di spiegare, tutti o in parte, i fenomeni
paranormali. Per poterlo affermare con sicurezza, dobbiamo aspettare il
frutto di nuovi studi e di nuove intuizioni, anche in campi di studio
completamente diversi da quelli qui considerati, a costo di sorbirci la
consueta e prevedibile ira indignata dei difensori di "cadreghe" e di
programmi ministeriali scolastici!
Di particolare rilievo, al riguardo, c'è il crescente interesse che
rivestono i fenomeni quantistici per spiegare la coscienza e viceversa.

domenica 13 giugno 2010

Leggende partenopee: 'o Munaciello





Molte sono le le leggende popolari e i detti popolani sul personaggio più imprevedibile e strano di Napoli, ‘o munaciello. Il personaggio è esoterico ed è temuto dal popolo per i suoi dispetti ma è anche amato perché a volte fa sorprese gradite che sollevano anche economicamente la situazione di una famiglia. Egli si manifesta come un  vecchio-bambino che indossa il saio dei trovatelli, che venivano ospitati nei conventi. Amante delle donne, leggermente vizioso, è solito palpare le ragazze belle ed in cambio  di questo e/o dello spavento che il suo aspetto scheletrico procura a chi lo incontra lascia delle monete.
La tradizione narra che il nome fu dato nel Cinquecento ad un fanciullo trovatello malaticcio, morto in giovane età famoso per la sua vivacità.
Secondo gli occultisti la storia di questo fanciullo è pura invensione del popolo che volle assegnare aspetti benevoli ad un individuo demoniaco. Infatti secondo la teoria esoterica il munaciello non era altro che una presenza demoniaca del male che, ricorrendo a doni, in realtà ingannava le vittime  cercava di comprare l’anima.
Il popolo ha però esorcizzato la paura e ancora oggi aspetta la visita de ‘0 munaciello che può lasciare del denaro inaspettatamente senza chiedere nulla in cambio.

La “storia”
Verso il 1445, epoca in cui Napoli era governata dagli Aragonesi, Caterine Frezza, figlia di un ricco mercante, s’innamorò di un bellissimo giovane garzone, Stefano Mariconda. L’amore fu contrastato dal padre di lei tanto che un giorno il ragazzo fu trovato morto nel luogo dove era solito incontrare Caterina. La fanciulla si ritirò in convento dove diede alla luce un bimbo deforme. Le suore lo accudirono e gli cucivano vestiti monacali con un cappuccio per nasconderne le deformità. Quando usciva dal convento il popolo cominciò a chiamarlo “lu munaciello”. Col passar degli anni gli furono attribuiti poteri magici tanto da farlo divenire una leggenda.
Un’altra storia sull’origine del nome si riferisce ad un gestore dei pozzi d’acqua che, per questo motivo, poteva accedere facilmente nelle case attraversando i cunicoli che servivano per calare i secchi. Quando non veniva pagato per i suoi servizi egli si vendivìcava facendo dei dispetti agli abitanti della casa.