SAVONA - Antinea ha sentito per la prima volta la voce quando aveva quattro anni: «Non mi sono spaventata. Mi è sembrato normale. Forse credevo che succedesse anche agli altri bambini. Io ho il doppio dono». Il doppio dono significa che Antinea (è uno pseudonimo) oltre a sentire le voci vede chi le sta parlando: «All' inizio - dice - quando avevo quattro anni era un piccolo uomo, alto così» e con il pollice e l' indice delimita uno spazio di pochi centimetri. «Poi - continua - è cresciuto e ne sono venuti altri». Per vent' anni Antinea non ha detto a nessuno di sentire le voci, poi ha dovuto cercare aiuto «mi sopraffacevano, parlavano in continuazione, non mi lasciavano dormire». Lo racconta, questa graziosa ragazza, nel bar del campus universitario di Savona dove da due giorni sono per la prima volta in Italia a convegno, provenienti da tutte le parti del mondo, da ventidue Paesi compresa l' Australia, «uditori di voci» e operatori sanitari. Psichiatri, psicologi, che si confrontano con queste ragazze, ragazzi, uomini e donne che sentono parlare nella loro testa o al di fuori (ci sono voci che vengono dalla pancia, dal petto, altre che arrivano al tuo orecchio, dall' esterno), sono terapeuti che ascoltano e soprattutto, dice Marcello Macario, responsabile del centro di salute mentale di Carcare e organizzatore del meeting, cercano di trovare percorsi che consentano non di «uccidere» le voci ma di vivere meglio, anche con queste «presenze». «Le voci - dice Rufus May, psicologo - sono dei messaggeri. Come dite voi italiani: ambasciator non porta pena, giusto? Non si uccidono gli ambasciatori». Rufus May è stato, a vent' anni, un «uditore di voci». Come Eleanor, diventata psicologa a sua volta. In questo campus soprattutto si raccontano le proprie esperienze dirette. Sandra Escher, olandese, parla invece dei bambini che sentono voci con un approccio di grande serenità: prima di tutto, dice, rivolta ai genitori, non bisogna spaventarsi, non bisogna gridare alla malattia mentale, stressare il bambino. La percentuale di bambini che hanno questa esperienza - sentire voci - stupisce: intorno al 9 per cento, dicono alcune ricerche. Nella maggioranza queste voci se ne vanno (il 60 per cento del campione della ricerca ha smesso di udirle entro tre anni). Per una parte di bambini rappresentano un problema più grave, spesso le voci sono legate a un trauma e possono essere «cattive», aggressive o persecutorie, ma possono essere anche «buone», diventare una sorta di difesa, di auto-aiuto in situazioni difficili. Da dove vengono le voci che sentono i bambini? Le loro risposte: da un pupazzo di peluche, dalla televisione, dal computer, dalla finestra, oppure passano attraverso i muri, sono le voci di un fantasma, di un alieno o meno fantasiosamente (ma forse più spaventose) di uno zio, del padre o, racconta un bambino, del nonno morto che gli rimboccava le coperte ogni sera, o di una persona sconosciuta a cui talvolta si dà un nome e talvolta no. Le voci sono un fenomeno diverso dall' amico immaginario, anche se in qualche modo lo ricordano. Le voci non sono mai la «tua» voce, ma quella di un altro, uomo, donna, bambino. Come fanno i bambini a dire che a parlare nella loro testa non è la loro voce? «È sicuramente di qualcun altro perché io non direi cose così stupide» è la risposta di un ragazzino, e Marja «Sento due voci, non ci possono essere due voci della stessa persona che parlano insieme». Il problema con le voci, girando per questo campus da un dibattito all' altro, è tenerle a bada, non lasciarsi prevaricare. Possono essere minacciose, prevaricatorie. C., ad esempio, racconta ancora con angoscia l' esperienza della prima volta che ha sentito la voce e di come questa gli ha detto «ammazzati» finché si è gettato dalla finestra. I bambini, dice Sandra Escher, possono affrontare le proprie voci e non farsi spaventare né dalle voci né da chi, sapendo quello che sta accadendo, tende a spaventarli. «Ci sono bambini - dice una mamma - che non vogliono abbandonare le loro voci. Gli mancano. Sono voci buone». Voci che danno consigli, o che consolano. «Ora - dice Antinea - non le sento più da un po' di tempo. E sto bene. Ma se tornassero starei bene lo stesso, so come affrontarle. È un lavoro interiore». Antinea ha iniziato a studiare per aiutare bambini che, come lei, sentono sussurrare. Erika Dellacasa RIPRODUZIONE RISERVATA **** Tipologie e caratteristiche 1 Rumori, visioni e versi di animali C' è chi sente le voci e vede anche la persona che parla: se stessi, genitori o conoscenti. A volte si sentono rumori, passi o versi di animali 2 Ordini, critiche e autolesionismo Possono essere prevaricatrici, invadenti e aggressive. Denigrare il bimbo e dare ordini sgraditi, fino all' autolesionismo 3 Una o tante insieme che «litigano» tra loro Si può udire una sola voce o più voci. In alcuni casi le voci (una buona e una cattiva) entrano in contrasto fra di loro, «litigano» 4 L' esordio è «positivo» poi arriva la paura All' inizio sono positive perché sembrano dare buoni consigli ma, in realtà, possono essere ambigue e accrescere l' insicurezza **** Il film «Il sesto senso» (foto Omega) è un thriller paranormale e psicologico (1999) diretto da Night Shyamalan. Protagonista è un bambino disturbato da visioni: vede i morti. Lo aiuta un famoso psichiatra infantile, interpretato da Bruce Willis, che in un momento difficile della sua vita si prende a cuore il caso e fa con lui amicizia. **** 9 Per cento I bambini sotto gli 8 anni che sentono delle voci. La maggior parte non le trova quasi mai inquietanti **** 60 Per cento I bambini che a tre anni dalla prima «comparsa» delle voci hanno completamente superato il problema
Dellacasa Erika
Questo è il mio blog, ma anche il vostro, in quanto qui condividerò, con chi lo desidera, i miei interessi in tutti i loro risvolti, fornendo links, video e articoli su musica, psicologia, informatica e quant' altro mi intriga. Ma spazio particolare spetterà al paranormale, nella sua più ampia accezione di tutto ciò che nel campo dello scibile umano sia ancora privo di una spiegazione "scientifica". Ed ognuno è libero di dire la sua... Enjoy it!!!
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domenica 4 settembre 2011
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